Appello alla Chiarezza del 1960

Appello alla Chiarezza, firmato da un gruppo di intellettuali cattolici il 18 luglio 1960

Categoria: Cattolici – Democrazia Cristiana

Noi non facciamo politica attiva: siamo uomini che vivono nella ricerca scientifica e nella pratica professionale. Sentiamo tuttavia d’avere una responsabilità nei confronti della situazione del nostro Paese e, in questo particolare momento, come cattolici che cercano di vivere la fede religiosa in ispirito di chiarezza, riteniamo di non poter tacere alcuni giudizi.
Siamo convinti che ogni politica autoritaria, in qualunque forma essa si attui, come dottrina e come metodo è opposta ad una visione cristiana della vita associata, cosi come oggi siamo giunti a concepirla dopo un grave travaglio di pensiero e di esperienza.
In linea di principio, pertanto, non riteniamo accettabile la collaborazione con forze e con movimenti neofascisti, neppure quando essa sì presenti come giustifica: ione della necessaria difesa dei valori cristiani contro il marxismo: accettarla, infatti, equivarrebbe a far proprio uno degli elementi che, sul piano politico, appare caratteristico del comunismo stesso.
In linea pratica, pensiamo che una tale collaborazione sia gravemente pregiudizievole per la Democrazia Cristiana e che, per molti cattolici, costituisca una tentazione a vedere nella prospettiva autoritaria la premessa più vantaggiosa per una vita civile informata alla concezione cristiana.
Confessiamo che ci preoccupano vivamente le iniziative pubbliche e le dichiarazioni, di parte cattolica, nelle quali si esaltano regimi di carattere autoritario, qualificati senz’altro come “cristiani”: come ci lasciano perplessi attestati di simpatia per nomini di stato “forti e saggi”.
Anche se non direttamente voluto, l’esito effettivo di tali manifestazioni è di confondere le coscienze cristiane, accreditando come positivo un paternalismo conservatore e autoritario che sostanzialmente non rispetta le libertà morali, civili e politiche, né può realizzare programmi di giustizia proporzionati all’attuale situazione storica. L’equivoco è tanto più grave perché il rispetto di ogni forma di autentica libertà e l’attuazione di un ordine più giusto sono i fini fondamentali e, ci sembra, inevitabili dei processi profondi in corso nella società nazionale e internazionale, Deploriamo, infine, amaramente, l’uso spregiudicato che da mole parti in rapporto a lotte politiche e di partito, è stato fatto di dichiarazioni pronunciate da rappresentanti della Gerarchia cattolica, o di pareri espressi da responsabili organizzazioni cattoliche, o di scritti comparsi su giornali cattolici.
La devozione e la fedeltà alla Chiesa e ai Pastori, la Paternità spirituale non possono venire invocate, senza grave pericolo, per favorire soluzioni e orientamenti strettamente politici che si da responsabili di organizzazioni cattoliche spesso s’informano a principii, esigenze, interessi del tutto diversi da quelli cattolici. Sarebbe oltremodo doloroso, per la società italiana e per la comunità storica cristiana, se il grande bene dell’unità dei cattolici dovesse servire soltanto a rendere impossibile ogni potere di orientamento, ad arrestare qualsiasi corso di decisioni responsabili ed efficaci, lasciando libero campo alle più inquietanti ed insicure prospettive.

Alessandro Alberigi Quaranta, Luigi Almirante, Beniamino Andreatta, Augusto Baroni, Pietro Bus. Carlo Bauer, Giovanni Brighenti, Franco Casavola, Lamberto Cattabriga, Giovan Battista Cavallaro, Giovanni Battista Cavazzuti, Vittorio Citti. Paolo Colliva, Pier Luigi Contessi, Giacomo Corna Pellegrini, Sergio Cotta, Alberto Crespi, Raffaele De Cesare, Ermanno Dossetti, Leopoldo Elia, Giovanni Evangelisti, Gina Fasoli, Fausto Fonzi, Romano Forleo, Paolo Frezza, Alberto Gaiano, Giovanni Getto, Vittorio Emanuele Giuntella, Giulio Gud Antonio Laghi, Paolo Lamma, Siro Lombardini, Attilio Lovato, Enrico Magenes, Carlo Felice Manara, Anton Maria Mancini, Emilio Miccoli, Paolo Mirone, Fausto Montanari, Alberto Menticone, Costantino Mortati, Francesco Natale, Umberto Paniccia, Luigi Pasinetti, Ettore Passerin d’Entrèves, Luigi Pedrazzi, Umberto Pirotti, Alfonso Prandi, Giovanni Prodi, Ezio Raimondi, Pietro Rescigno, Eugenio Sartì, Angiola Sbaiz, Pietroigi Pedraz-Scoppola, Gianni Sofri, Aldo Stella, Giuseppe Talamo, Carlo Trevisan, Guido Verucci, Cinzio Violante, Giorgia Zoffoli

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