Comitati di pubblica sicurezza lombardi

Ordinamento del servizio dei Comitati centrali, provinciali e distrettuali di pubblica sicurezza e degli Ispettori di pubblica vigilanza e designazione delle rispettive attribuzioni

Categoria: Risorgimento

15 giugno 1848.
COMITATO CENTRALE DI PUBBLICA SICUREZZA
Istruzioni per i Comitati provinciali e distrettuali di pubblica sicurezza e per gli Ispettorati comunali di pubblica vigilanza
I. Il Governo provvisorio centrale nomina i membri componenti il Comitato centrale di pubblica sicurezza. Il Comitato nomina il personale del proprio Ufficio e quello costituente l’Ufficio di pubblica vigilanza in Milano.
II. Rispetto ai Comitati provinciali, qualora si verifichi il caso di dover eleggere qualche membro od impiegato, il Comitato stesso ne fa la proposta al Comitato centrale al quale appartiene la nomina relativa.
III. Allo scopo di procedere alla formazione dei Comitati nei Distretti ove non fosfero per anco attivati, il Commissario distrettuale convocherà indilatamente le Deputazioni amministrative dei Comuni costituenti il Distretto, e le Deputazioni stesse sceglie ranno e proporranno al Comitato provinciale sei persone, probe, capaci e zelanti, domiciliate nel Distretto, fra le quali il Comitato provinciale eleggerà i tre membri costituenti il Comitato distrettuale; due dei quali almeno risiederanno stabilmente nel capoluogo del Distretto. I Commissarii distrettuali e loro Aggiunti possono dalle Deputazioni riunite venir proposti a formar parte del Comitato distrettuale.
IV. I Comitati distrettuali avranno la loro residenza possibilmente nei locali destinati ai Commissariati distrettuali, e potranno valersi del personale e degli oggetti di cancelleria dei Commissariati stessi; al quale intento si concerteranno coi Commissarii distrettuali incaricati di annotare in apposito registro le somministrazioni fatte ai Comitati.
V. Nei Comuni ove non si fosse già nominato l’Ispettore di vigilanza, il Comitato distrettuale, di concerto colla Deputazione comunale locale, formerà una dupla di probi ed idonei cittadini stabilmente domiciliati nel Comune, e tale dupla verrà tosto inoltrata al Comitato provinciale, il quale passerà alla nomina dell’Ispettore comunale. Nel Comune capoluogo del Distretto non esisterà ispettore, e le funzioni relative restano demandate allo stesso Comitato distrettuale.
VI. Nella provincia di Milano la nomina dei membri componenti i Comitati distrettuali e degli Ispettori comunali di vigilanza spetta al Comitato centrale, sulle proposte che gli verranno fatte in conformità degli articoli III e IV.
VII. Rispetto poi alle attribuzioni dei Comitati e degli Uffici da essi dipendenti per tutto quanto riflette il mantenimento dell’ordine pubblico e della tranquillità e sicurezza interna dello Stato, deve in via di massima ritenersi:
a) che al Comitato centrale di pubblica sicurezza appartengono tutte le attribuzioni che sotto al cessato regime spettavano al l’aulico Dicastero politico e alla Direzione generale di polizia;
b) che all’Ufficio di pubblica vigilanza residente in Milano appartengono le mansioni dei già Commissariati superiori di polizia nella provincia di Milano, non che le speciali che allo stesso vengono commesse dal Comitato centrale;
c) che ai Comitati provinciali competono tutte quelle attribuzioni di polizia che dapprima spettavano alle regie Delegazioni e ai Commissariati superiori di polizia nelle rispettive provincie;
d) che ai Comitati distrettuali appartengono nel rispettivo Comune e Distretto le attribuzioni politiche già spettanti al Deputato politico del loro Comune ed al Commissario distrettuale;
e) che all’Ispettore di vigilanza incombono le funzioni del già Deputato politico nel proprio Comune.
VIII. Quanto all’ordine gerarchico fra i Comitati ed Uffici dipendenti da essi, l’Avviso governativo 13 aprile pº pº chiaramente lo determina, ed è che gli Ispettori comunali dipendono e corrispondono in via ordinaria col Comitato del loro Distretto, e questo col Comitato della sua Provincia ed i Comitati provinciali col Comitato centrale.


Milano, il 15 giugno 1848.
FAVA, Presidente
SOPRANSI – LISSONI – CARCANO, Membri
LEGNANI, Segretario generale

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