Discorso di Mussolini per la perdita delle colonie in Africa, tenuto il 5 maggio 1943
Camicie nere della rivoluzione!
Sento vibrare nelle vostre voci l’antica incorruttibile fede (la folla grida: Sì!) e insieme una certezza suprema: la fede nel fascismo (Sì!), la certezza che i sanguinosi sacrifici di questi tempi duri saranno compensati dalla vittoria (applausi e acclamazioni dalla folla), se è vero, come è vero, che Iddio è giusto e l’Italia immortale (la folla grida: duce, duce!).
Sette anni or sono noi eravamo qui riuniti in questa piazza per celebrare la conclusione trionfale di una campagna, durante la quale avevamo sfidato il mondo e aperto nuove vie alla civiltà (applausi dalla folla). La grande impresa non è finita: è semplicemente interrotta. Io so, io sento che milioni e milioni di italiani soffrono di un indefinibile male che si chiama il male d’Africa (Sì!). Per guarirne non c’è che un mezzo: tornare. E torneremo! (Sì!)
Gli imperativi categorici del momento sono quieti: onore a chi combatte, disprezzo per chi si imbosca e piombo per i traditori di qualunque rango e razza (applausi dalla folla). Questo non è soltanto la mia volontà. Sono sicuro che è la vostra e quella di tutto il popolo italiano.