Il Partito Comunista al popolo italiano, articolo pubblicato su un numero speciale de “l’Unità” il 31 ottobre 1942
ITALIANI
L’Italia vive oggi un’ora tragica e grave della sua storia. Dopo vent’anni di un regime di oppressione e schiavitù, di corruzione morale e rovina materiale; di un regime il cui solo ricordo ci umilia ed offende per tutte le bassezze e le ignominie di cui si è macchiato, e che ci ha reso spregevoli ed odiati nel mondo con le sue imprese imperialiste; dopo più di tre anni di una guerra brigantesca, che ci ha coperto di distruzione e rovine, di lutti e miserie senza fine e ci ha portato alla catastrofe; quando rovesciato il fradicio regime fascista, il popolo italiano, sanguinante da mille ferite, ha votato la pace e deponeva le armi, la più tremenda sciagura si è abbattuta su di noi. L’esercito nazista, già accampato quasi da padrone nelle nostre città e nelle nostre campagne, favorito dalla criminosa insipienza di chi poteva e non ha preparato la difesa, ci ha aggredito trasformando il nostro paese in territorio di conquista.
L’esigenza del momento
Guerra ai tedeschi ed ai fascisti
Un esercito che in ogni terra d’Europa si è fatto campione della più inaudita ferocia e crudeltà; si è macchiato dei più orrendi e turpi delitti; ha fatto scempio di ogni sentimento di umanità ; ha portato ovunque sul suo cammino morte e distruzione. questo esercito domina oggi gran parte d’Italia rinnovando nel nostro paese le sue gesta infami. Città saccheggiate, uomini e donne deportali in schiavitù, fabbriche distrutte o asportate, campagne rovinate, depositi e riserve rapinate; e la prepotenza brutale e violenta che ci ferisce ed offende nel più profondo dell’animo, nella nostra dignità ed umanità. E come se tutto ciò non bastasse, abbiamo pure I’ estrema vergogna di un preteso governo italiano, del cosi detto Governo fascista repubblicano, governo grottesco miserabile accolta di servi e traditori, che alleato al nazismo si fa complice e strumento di tanta infamia. Esso tiene il sacco ai banditi che ci saccheggiano, fa razzia di uomini per conto dei tedeschi e ricerca ostaggi da consegnare alla loro vendetta.
Mai delitto più grave e più nero tradimento è stato compiuto da italiani contro l’Italia! Il fascismo segna il suo atto di morte col più infame ed ignobile di tutti i delitti. La maledizione del popolo lo condanna all’abbominio. Esso affogherà nel sangue e nel fango da cui è sorto.
Dalla tragica nostra situazione attuale più potente deve sorgere l’impulso alla risurrezione. Dobbiamo risorgere e crearci una nuova vita. E dobbiamo risorgere Per l’opera nostra, coi nostri sacrifici e col nostro sangue. Dobbiamo risollevarsi dall’avvilimento e dalla umiliazione a cui siamo sfati gettati non per colpa nostra. Come in un crogiuolo incandescente dobbiamo concentrare e fondere nel nostro animo tutte le sofferenze del nostro popolo: le lagrime delle madri; il pianto dei bimbi affamati; l’angoscia delle spose abbandonate; il tormento dei combattenti per una causa odiata; e farne sprigionare una fiammata ardente che investa tutto il popolo e lo sollevi e lo lanci con impeto irresistibile alla lotta.
L’atto più nobile e più bello che possa fare oggi ogni italiano è d’imbracciare il fucile e battersi contro i tedeschi e i loro abbietti alleati: i fascisti. Solo con l’arma in pugno di fronte al nemico noi ci sentiamo ancora uomini e riaffermiamo la nostra dignità e umanità. Per quanto grande possano essere i sacrifici, ancor più grande sarà il bene che avremo riconquistato: l’INDIPENDENZA e la LIBERTÀ.
In questa ora grande e tragica in cui si decide della sorte del popolo italiano, il Partito Comunista addita a tutti l’esigenza suprema del momento:
GUERRA AI TEDESCHI ED Al FASCISTI Esso chiama a raccolta tutte le sue forze e le guida alla lotta. Con la classe operaia, alla testa dei popolo, i comunisti devono essere di esempio per eroismo e spirito di sacrificio, devono sentire l’orgoglio di costituire l’avanguardia eroica di tutte le forze nazionali. Dobbiamo batterci con tutti i mezzi ed in ogni luogo: nelle città, nelle campagne, fra i monti per cacciare al più presto l’invasore ed impedire loro la totale distruzione del paese. Dobbiamo combattere e vincere. L’attesa passiva e la rinuncia alla lotta immediata contro gli aggressori e i loro alleali sarebbe un delitto contro I Italia minacciata di distruzione, ed una rinuncia del popolo italiano ad essere l’artefice del proprio avvenire. Sarebbe un atto di viltà innanzi al mondo intero ed un’ abbandono della propria sorte all’arbitrio delle forze reazionarie. L’unità di tutte le forze nazionali è l’imperiosa necessita che la lotta impone a tutti gli italiani Questa unione di forze può essere l’arma più potente per la nostra vittoria se sarà efficientemente organizzata e diretta.
E’ indispensabile perciò unita di direzione politica, al raggiungimento della quale le più recenti esperienze ci devono essere di monito e di insegnamento. Dal passato dobbiamo trarre ammaestramento per l’avvenire.
Dal colpo di stato all’aggressione fascista (25 luglio – 10 settembre)
Da circa tre anni il popolo italiano subiva una guerra rovinosa impostagli dal regime fascista. Il suo malcontento e la sua ostilità sono andati sempre più acuendosi fino ad esplodere in manifestazioni
di massa
Gli scioperi del o rivela fascista non riusciva più a dominare e contenere lo spirito di rivolta delle masse lavoratrici, e delineandosi d’altra parte inevitabile la sconfitta militare ai ceti reazionari il regime fascista non apparve più capace di assicurare i loro privilegi. Allora corsero ai ripari: l’arrivo al colpo di stato del 25 luglio. 1l popolo italiano ha accolto con fervido entusiasmo il rovesciamento del governo Mussolini e una esitazione ha ripudiato il fascismo. Nell’avvento del governo Badoglio esso ha visto la liberazione da una odiosa tirannia e l’inizio di una nuova era di pace e di libertà, Ma quell’evento stato in realtà un tentativo di salvataggio in extremis di quegli stessi ceti plutocratici-imperialisti che del fascismo furono la forza motrice, e della sua politica guerrafondaia gli ispiratori ed i più interessati sostenitori Badoglio fu l’esponente di tali forze reazionarie, e la sua politica l’espressione dei loro particolari interessi. Il colpevole ritardo nel porre fine alla guerra; lo stato d’assedio soffocatore delle elementari libertà popolari; le facilitazioni ed i favoritismi verso i più responsabili e criminali esponenti del fascismo; l’ostilità preconcetta contro ogni iniziativa e richiesta popolare; ione dura e violenta con arresti, condanne mostruose e fucilazioni contro elementi antifascisti;”infine, al momento decisivo dell’armistizio e della resistenza all’aggressione tedesca, I’ inaudite abbandono del Governo e dello Stato, senza nulla aver predisposto e provveduto, all’azione disgregatrice ed al tradimento della «quinta colonna» fascista: tutto ciò è prova quello che fu per le classi dirigenti il colpo di stato del 25 luglio.
Il fallimento delle classi dirigenti e il Comitato di Liberazione Nazionale
Questa politica ha enormemente aggravato la disastrosa situazione a cui ci aveva portato il fascismo. Oggi l’occupazione tedesca infierisce nel nostro paese: con l’arbitrio e la violenza, il saccheggio e la spoliazione, mentre contro di essa il popolo italiano avrebbe potuto vittoriosamente combattere e resistere, se il governo e la monarchia non avessero mancato al loro dovere. La degenerazione delle classi dirigenti si è rivelata in piena luce. Da questa dura e tragica esperienza sorge un grande insegnamento:
Nessun governo potrà essere artefice di ricostruzione di una nuova vita, se non sarà espressione dei bisogni e delle aspirazioni delle grandi masse popolari.
L’esercito germanico, con l’aiuto del fascismo, ha occupato la maggior parte d’Italia. Un’esigenza imperiosa ed urgente si impone: riconquistare la nostra INDIPENDENZA E LIBERTÀ. Dopo l’esperienza della politica antipopolare del governo Badoglio e il vergognoso fallimento del governo e della monarchia in un momento grave e decisivo, il Fronte Nazionale si è costituito in COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIONALE con il duplice compito immediato: cacciare i tedeschi dall’Italia e distruggere radicalmente il fascismo.
Per la liberazione nazionale contro l’invasore nazista; per la democrazia e la libertà contro la reazione fascista, il Comitato di Liberazione Nazionale chiama a raccolta tutti gli italiani. Guardia Nazionale per la guerra dei partigiani nei territori di occupazione tedesca; battaglioni di volontari per la cooperazione armata con gli eserciti anglo-americani; sabotaggio ed ogni altro mezzo di lotta: tutto è lecito contro un esercito che ricorre ai più brutali e terroristici mezzi di coercizione verso inermi popolazioni, contro un esercito di banditi che alle più inaudite violenze unisce la rapina e la criminosa distruzione dei nostri mezzi di lavoro. Contro il fascismo alleato al peggiore nemico d’Italia devono concentrarsi tutte le energie del popolo italiano per la riconquista di quelle libertà che lo renderanno padrone del proprio destino.
L’unità dei partiti antifascisti realizzata nel Comitato di Liberazione Nazionale deve divenire unità profonda di tutti gli italiani nella lotta contro i tedeschi e fascisti, unità che è condizione prima per la nostra vittoria e per una nuova e più degna vita del popolo italiano.
Il Comitato di Liberazione Nazionale è l’espressione di tutte le forze sane e progressive del paese.
La sua politica è in netta opposizione a quella del governo Badoglio che, contro gli interessi e le aspirazioni popolari, esprime e rappresenta gli interessi e il predominio politico della plutocrazia finanziaria. Badoglio ha concluso l’armistizio per dichiarata impotenza di proseguire la guerra; noi volevamo la pace perché avversi alla guerra fascista-imperialista. Badoglio ha trattato la Germania come alleata; noi ripudiavamo quella alleanza perché voluta dal fascismo e non dal popolo italiano. Badoglio collabora oggi con lè Nazioni Unite perché costrettovi dall’aggressione tedesca: noi quella collaborazione abbiamo voluto perché la loro guerra contro la Germania nazista è oggi guerra progressiva, per la democrazia e la libertà. Badoglio considera le masse popolati come forze nemiche da dominare con lo stato d’assedio; noi ritroviamo in esse il principio stesso della nostra azione, tanto più capace di sviluppo quanto maggiori le libertà popolari. Badoglio concepisce l’abolizione del regime fascista come una riforma burocratica-amministrativa; noi la concepiamo come l’effettivo abbattimento del predominio politico della plutocrazia finanziaria.
L’opposizione politica fra il Comitato di Liberazione Nazionale e il governo Badoglio è chiara e precisa, e tale deve rimanere dinanzi a tutti gli italiani per un loro sicuro orientamento politico. Ogni equivoca compromissione e patteggiamento sarebbero deleteri alle sorti del paese e costituirebbero un inganno delle masse popolari. Consapevole del compito e della funzione a cui deve assolvere in un momento cosi grave, il Comitato di Liberazione Nazionale rivendica a sé il Governo del paese, perché solo intorno ad esso può realizzarsi l’unità di tutte le forze sane e progressive d’Italia. Gli antichi poteri costituzionali, sconvolti e distrutti da avvenimenti eccezionali sono di fatto sospesi e inoperanti mentre sempre più urgente ed imperiosa diviene la necessita di mobilitare ed organizzare tutte le energie nazionali per la lotta di liberazione nazionale. Nella estrema gravita della situazione del nostro passe si impongono misure straordinarie e di eccezione. Il Comitato di Liberazione Nazionale deve proporsi la costituzione di un Governo democratico che dal popolo soltanto tragga forza ed autorità, Governo con carattere e poteri straordinari che, concentrando nelle proprie mani tutti i poteri dello Stato provveda con la massima energia alle esigenze del momento, rinviando, a liberazione avvenuta, al giudizio del popolo italiano la risoluzione del problema istituzionale. Problema che inesorabilmente si pone oggi perché il re, facendosi in passato complice ed alleato del fascismo, è venuto meno al giuramento ed ha violato la Costituzione; abbandonando oggi il suo posto senza aver assicurato la difesa del popolo contro l’aggressione nazista, è venuto meno al suo compito ed alla sua funzione. Il re, col fascismo prima e con Badoglio poi, è responsabile della catastrofe a cui è stato portato il nostro paese.
Pur ripudiando il connubio reazionario Badoglio-Monarchia, il Comitato di Liberazione Nazionale non deve respingere il concorso di nessuna forza nell’aspra e dura lotta, a cui il popolo italiano è costretto per la riconquista della propria indipendenza e libertà. Badoglio proclama oggi la lotta contro i tedeschi: questo può anche essere l’interesse della plutocrazia italiana che ha perduto la sua guerra imperialista. Tuttavia, nella misura in cui egli metterà effettivamente in moto delle forze e lotterà seriamente, noi lotteremo contro lo stesso nemico, faremo fronte unico contro i tedeschi.
Ma la direzione della lotta deve essere assicurata al Comitato di Liberazione Nazionale, che solo può realizzare quell’unità degli italiani da cui dipendono le sorti stesse della lotta e il fine per il quale il popolo italiano si batte: l’indipendenza, la democrazia, la libertà.
Il Partito Comunista nel Comitato di Liberazione Nazionale
Gli obbiettivi della politica del Comitato di Liberazione Nazionale si identificano con l’interesse attuale predominante della classe operaia. Alla loro realizzazione il Partito Comunista apporta il contributo di tutte le sue forze animate da quello spirito di disciplina, di combattività e di sacrificio che caratterizza l’avanguardia rivoluzionaria del proletariato. Il concetto fondamentale a cui si ispira la sua azione è che i Comitati di Liberazione Nazionale costituiscono fin d’ora l’embrione da cui sorgerà il nuovo governo d’Italia, la forza politica da cui dipenderà il destino del nostro paese. Essi costituiscono un fatto nuovo di eccezionale importanza nella vita politica italiana, per le possibilità e gli sviluppi che offrono all’azione politica della classe operaia e delle forze popolari. Lungi dallo scomparire con l’avvento del nuovo Governo, di questo essi dovranno invece essere gli organi di più diretto contatto col popolo. Nello sviluppo della situazione politica essi acquisteranno importanza sempre maggiore ed avranno un’alta funzione storica da compiere. Pertanto i comunisti svolgeranno nel loro seno un’opera diretta al loro sempre maggiore potenziamento politico-organizzativo e nello stesso tempo al mantenimento della loro unità d’azione capace di svolgersi col mutare delle situazioni e con i sempre nuovi problemi che ad essi si porranno.
A tal fine è essenziale mantenere il maggior accordo possibile con i partiti più affini onde facilitare l’accordo e l’unita d’azione comune con tutti i partiti costituenti il Comitato di Liberazione Nazionale.
Per lo svolgimento della loro azione è necessario che i Comitati locali siano fra di loro organizzati e collegati su piano nazionale; che essi siano legati a tutte le organizzazioni politiche, economiche, sociali delle classi popolari (sindacali, commissioni interne, ecc.) e stabiliscano e conservino legami diretti con le forze armate (esercito, marina, ecc.).
Il compito immediato sul quale essi devono oggi contrarre tutte le loro energie è la lotta contro l’esercito nazista e il fascismo.
Il nazismo minaccia di terribile vendetta il popolo italiano per aver rivendicato il suo diritto alla libertà, ma ancor più terribile sarà la nostra vendetta contro il nazismo: al suo annientamento il popolo italiano porterà il proprio contributo insieme agli eserciti alleati. Per difendere il suo diritto all’esistenza esso è stato spinto ad una situazione che di fatto è uno stato di guerra. Il popolo italiano voleva la pace, il nazismo lo costringe alla guerra; e guerra sarà con tutti i mezzi fino alla sua completa distruzione. Vi sono nella vita dei popoli momenti in cui nessun sacrificio è di troppo: tutto soffriremo fuorché divenire schiavi dei nuovi barbari accampati al centro dell’Europa. L’Italia ormai non avrà pace se non in un’Europa pacificata, e questo si avrà solo con la distruzione implacabile del nazismo-fascismo.
Nuovi compili storici della classe operaia: Indipendenza Nazionale e democrazia popolare
Venti anni di fascismo, la guerra imperialista e l’aggressione rappresentano una delle più grandi tragedie che il popolo italiano abbia mai vissuto. Da essa usciranno profondamente mutate le condizioni della nostra esistenza nazionale e della vita di tutte le classi sociali. Nell’immane travaglio che tutti ci colpisce e sconvolge, nella sofferenza e nel dolore matura nel popolo una nuova coscienza fecondata nel sangue dei nostri fratelli migliori, temprata nell’asprezza di una lotta crudele. Con giudizio implacabile saranno travolti uomini, classi e istituti responsabili di un passato di ignominia e gogna, di corruzione e brutalità Ed una nuova vita sorgerà nella quale il popolo che vive del proprio lavoro: operai, contadini, artigiani, impiegati, professionisti ecc.. il popolo che più ha sofferto e sacrificato sarà finalmente padrone del proprio destino. In un così profondo processo di trasformazione sociale e nazionale la classe operaia ha un suo compito ed una sua funzione da compiere.
IN STRETTA ALLEANZA CON TUTTE LE FORZE POPOLARI ESSA DEVE COSTITUIRE L AVANGUARDIA DI UNA COALIZIONE NELLA QUALE APPORTERÀ TUTTA LA SUA ENERGIA, IL SUO SLANCIO RIVOLUZIONARIO, IL SUO SPIRITO DI LOTTA, DI DISCIPLINA E DI SACRIFICIO.
Dalle deboli mani di una borghesia decadente, essa deve raccogliere e levare in alto la bandiera dell’indipendenza nazionale, di cui sarà il più forte campione. E nella rinnovata vita dei popoli essa creerà una nuova e più alta coscienza nazionale, non più stimolo a degenerazioni scioviniste ed a sanguinose imprese imperialistiche, ma creatrice di più saldi legami di solidarietà e cooperazione internazionale. L’eroico proletariato sovietico ha rivelato al mondo di quali potenti energie sia capace la classe operaia e quale prezioso contributo essa possa portare alla causa del progresso e della civiltà umana. E ci rivelerà pure, per la prima volta nella storia dell’umanità, l’esempio di un popolo vittorioso che dal proprio sacrificio non trae motivi di asservimento nazionale, ma di liberazione dei popoli ridotti in servitù.
In stretta unione e con l’appoggio dell’Unione Sovietica, la classe operaia alla testa del popolo italiano, assicurerà all’Italia vera e piena indipendenza contro ogni minaccia ed influenza imperialistica, da qualunque parte essa venga e in qualunque forma si presenti.
La lotta contro l’imperialismo non significa però soltanto lotta contro la plutocrazia straniera, ma anche contro quella del proprio paese. La classe operaia sarà la forza principale che guiderà le masse popolari nella lotta per abbattere una volta per sempre il potere politico dei ceti imperialisti, responsabili di una guerra brigantesca e della rovina della nazione. Questo è il senso della lotta per le libertà democratiche. Ma proprio per questo la democrazia alla quale noi tendiamo non deve essere tale da rendere possibile alle forze reazionarie, come altre volte in passato, di rifugiarsi nel suo seno per alimentarla del proprio spirito e volgerla al proprio profitto, ma una DEMOCRAZIA POPOLARE, che tragga forza ed autorità dalle masse popolari ed abbia nella classe operaia la sua schiera d’avanguardia ed il suo presidio più sicuro. Della nuova democrazia il proletariato costituirà la principale forza motrice: sarà suo compito e funzione darle impulso e propulsione tale da assicurarne lo sviluppo sulla via del progresso e di civiltà.
Il Partito Comunista e l’unità politica della classe operaia
Consapevole dei compiti che si pongono oggi alla classe operaia, il Partito Comunista guida il proletariato alla loro realizzazione e lotta alla sua testa come sua avanguardia rivoluzionaria. Temprato alla scuola severa di una lotta aspra e dura cui ha dato alto contributo di sacrifici e di sangue; dotato della dottrina di Marx, Lenin e Stalin che è la sintesi più elevata dell’esperienza storica del movimento operaio e della vittoriosa sovietica, IL PARTITO COMUNISTA FA APPELLO ALL’UNITA POLITICA DELLA CLASSE OPERAIA COME ALLA PRIMA CONDIZIONE PERCHÉ POSSA ASSOLVERE CON SUCCESSO Al COMPITI E CHIAMATA DALLA STORIA. L’esperienza maturata nell’ultimo ventennio, l’esempio dell’Unione Sovietica, gli avvenimenti storici di cui è partecipe indicano al proletariato la via per il raggiungimento dell’unità.
Il patto d’unità d’azione fra Partito Comunista e Partito Socialista è un primo passo su tale via. Dall’Unità d’azione deve sorgere l’unità di pensiero, frutto degli insegnamenti di una comune esperienza, penetrata dalla luce dell’ideologia rivoluzionaria che il movimento comunista ha portato al più alto grado di sviluppo. Solo cosi l’unità politica della classe operaia sarà il segno e il risultato di una più elevata maturità e pi+ chiara coscienza di classe; sarà veramente unità d’azione e di direzione politica. Solo così il proletariato si schiuderà la via verso il socialismo che assicurerà a tutti i lavoratori pace, benessere e libertà.
Alla realizzazione del partito unico della classe operaia il Partito Comunista dedicherà la maggiore attenzione ed i maggiori sforzi, svolgendo una intensa e vasta opera di chiarificazione ideologica e politica, alla quale tutti i militanti comunisti devono dedicarsi con tenacia e con passione con la piena consapevolezza dell’importanza storica del compito da realizzare.
Per l’onore e l’avvenire d’Italia
Un triste passato grava sulle nostre spalle. Sotto la guida nefasta del fascismo ci siamo resi complici di imprese brigantesche e brutali aggressioni. In Etiopia, in Albania, in Spagna, in Francia, in Grecia, in Jugoslavia, in Russia ed altrove abbiamo sucitato odio e disprezzo contro di noi. Furono delitti del fascismo, la loro ombra sinistra si riflette su soldati e popolo italiani. Il destino ha voluto che già in questa guerra noi dovessimo riscattare col sangue tutte le infamie del fascismo. Noi conquisteremo nuove e migliori condizioni di vita, e con esse la stima e il rispetto del mondo, sa sapremo oggi lottare con la estrema energia contro la Germania nazista ed i suoi alleati fascisti, i peggiori nemici che abbiano mai minacciato l’esistenza dei lavoratori e dei popoli liberi, In questa lotta il popolo italiano ritroverà se stesso. Alla testa del popolo, il proletariato dimostrerà che è sempre vivo in lui quell’alto sentimento di solidarietà internazionale di cui ha dato prova in passato, solidarietà verso i lavoratori di tutti i paesi e verso quanti combattono per l’indipendenza e la libertà nazionale.
Il mondo intero oggi guarda all’Italia. Dalla nostra azione dipenderà il giudizio che sarà dato di noi e il nostro avvenire. Guai a noi se attenderemo la nostra liberazione solo dal sacrificio e dal sangue dei soldati sovietici ed anglo-americani.
Il loro aiuto ci è prezioso, ma noi dobbiamo riconquistare anche con la nostra aziona e il nostro sacrificio la nostra indipendenza e libertà. Dobbiamo lottare strenuamente, con virile coraggio, senza esitazioni e debolezze. Noi non siamo un popolò di vili e di poltroni, né abbiamo animo di servi. Alla prepotenza del nazismo che pretende ridurci in servitù con la ‘violenza il terrore, dobbiamo rispondere con la violenza e il terrore, E continueremo la lotta finché del nazismo e del fascismo non rimanga più traccia nel mondo.
Proletari d Italia!
Lavoratori tutti del braccio e del pensiero!
Nella spaventosa tragedia che da più di quattro anni insanguina il mondo, sconvolgendo la vita di interi popoli, nel sangue generoso di tanti figli del popolo di tutti i paesi maturano i germi di una grande rivoluzione. Tanti sacrifici e tanti dolori non saranno stati sofferti in vano. Una nuova era di progresso e di più umana civiltà sorgerà dalle rovine della più terribile di tutte le guerre. E questa sarà opera delle forze sane del lavoro. Le classi parassitarie, corrotte e decadenti, che col terrore del nazismo e del fascismo avevano creduto di perpetuare il loro dominio politico ed economico, saranno inesorabilmente travolte e spazzate via Dobbiamo vincere ed essere degni della vittoria. L’eroico popolo sovietico sotto la guida di Stalin marcia all”avanguardia. L’Unione Sovietica sarà di esempio al mondo sulla via della libertà, del progresso e della civiltà.
Proletari d’Italia! Lavoratori tutti del braccio e del pensiero: in piedi! Con l’arma in pugno riaffermiamo il nostro diritto ad una nuova vita. Fuori i tedeschi dall’Italia! Morte al nazismo e al fascismo! Per l’indipendenza e la libertà nazionale! Per una democrazia del popolo! Viva I’ Unione Sovietica e l’eroico esercito rosso!
Il Partito Comunista Italiano