Indirizzo ai liberali toscani

Indirizzo del popolo ai liberali della toscana del 9 settembre 1847

Noi siamo grati a que’ buoni cittadini che manifestarono all’ottimo principe il desiderio d’avere una GUARDIA CIVICA che vigilasse all’ordine ed alla sicurezza dello Stato. Siamo maggiormente grati a quelli che seppero man tenersi fermi ne principii liberali a traverso alle persecuzioni ed agli attacchi di coloro che burlavano o negavano la santità del partito liberale.
Tutti quegli uomini seguirono principii che miravano al conseguimento di un diritto universale, eguale in tutti; il bene di tutti era il fine d’ogni loro azione. Lode a quegli uomini!
Ora sembra che questo tempo di un’indennità di diritto sia venuto fin dal 5 settembre. Ognuno di noi non può ricordare la sovrana concessione senza una gran commozione; ma gli uomini che agivano pel bene di tutti, accresciuti di quelli che agiscono dopo le ultime concessioni, non hanno finita l’opera loro. Attualmente debbono abituarci a trattare gli affari comuni, iniziarci a regolare le cose nostre, e perciò non possiamo astenerci dal manifestare a quei generosi che agiscono pel bene di tutti quanto non si abbia fede che di quelli più onesti, più morali della nostra classe si vorranno valere nelle riunioni, nelle rappresentanze, nelle deputazioni, e che non sdegneranno di trovarsi accanto a noi e con noi all’oggetto di procurare nel POPOLO quello sviluppo intellettuale che hanno sempre detto e dicono di promuovere e di desiderare per fare di tutto lo Stato una sola famiglia.
Quelli del partito progressivo non possono tradire i loro principii, come li tradirebbero lasciandoci da parte, non possono contraddire alla principale ragione della loro azione. E poi che farebbero soli mentre noi formiamo almeno quattro quinti della società? È forza dunque che si uniscano a noi e ci facciano esser utili; essi siano la mente del gran corpo dello Stato, noi il braccio, mente e braccio però d’un corpo armonizzante
È forza che a que’ che rappresentano il braccio, poiché hanno delle idee, degli affetti, sia dato luogo di manifestarli.
Noi non intendiamo d’imporvi; il POPOLO è forte e perciò generoso, oltreché quello che or vi diciamo ci sembra schietta conseguenza di ciò che siete riusciti ad ottenere, ed una conseguenza è una necessità che non può dominarsi.
Concertatevi con noi, uomini che agiste ed agite nell’interesse di tutti, e vedrete quanto il POPOLO sia persuaso che la via DEL LOVERE È QUELLA CHE REALIZZA II, DIRITTO.
9 settembre 1847.

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