Lettera del re di Francia al re delle due Sicilie del 1820

Lettera autografa di Sua Maestà cristianissima al re delle due Sicilie, datata da Parigi il 3 dicembre 1820.

Categoria: Regno delle Due Sicilie

Mio signor fratello,
Nelle gravi circostanze in cui gli avvenimenti degli ultimi cinque mesi han posto gli Stati che la Provvidenza affidò alle cure di Vostra Maestà, ella non ha potuto dubitare un mo
mento dell’interesse costante che io le portava, e dei voti che io formavo per la sua felicità personale e per quella de’ suoi popoli.
Vostra Maestà non ignora menomamente i motivi che m’impedirono di esprimerle prima d’ora i sentimenti dei quali io era animato, e di farle pervenire, coll’effusione della più sincera amicizia, quei consigli che forse io era per più titoli autorizzato ad offrirle.
Oggi però più non m’è permesso d’indugiare. Informato da’ miei alleati riuniti a Troppau dell’invito ch’essi dirigono a Vostra Maestà, io deggio unirmi a loro, e come membro d’un’alleanza il cui solo scopo è di assicurare la tranquillità e l’indipendenza di tutti gli Stati, e come sovrano d’un popolo amico di quello che dalla Vostra Maestà è governato ; aggiungo ancora come congiunto sincero ed affezionato. Io non saprei troppo fortemente insistere presso di lei, perché ella venga a prendere parte alla nuova riunione che sta per formarsi.
Co’ miei alleati io vi dirò, Sire, che la loro intenzione, in quell’adunanza, è di conciliare l’interesse ed il benessere di cui la paterna sollecitudine di Vostra Maestà dee bramare gioiscano i popoli, coi doveri ch’essi stessi hanno ad adempiere verso gli Stati e verso il mondo. La gloria più pura è riservata alla Vostra Maestà. Ella concorrerà a raffermare in Europa le basi dell’ordine sociale; ella preserverà i suoi popoli dai rovesci che li minacciano: ella rassicurerà coll’accordo sì necessario del potere e della libertà, la loro fortuna e la loro prosperità per una lunga serie di generazioni.
Se le mie infermità l’avessero permesso, io avrei voluto accompagnare Vostra Maestà a quell’augusta riunione; ma quand’ella vedrà che, per scriverle in tale occasione, io sono costretto di servirmi di mano aliena, ella giudicherà facilmente dell’impossibilità in cui mi trovo di seguire a tal uopo l’impulso del mio cuore.
Ella può tuttavia ritenere che quelli fra’ miei ministri i quali vi assisteranno in nome mio, nulla trascureranno per supplire a tutto ciò ch’ella avrebbe potuto attendersi da me stesso.
Prendendo Vostra Maestà una determinazione conforme al desiderio che i miei alleati ed io le manifestiamo, darà a suoi popoli un pegno della sua affezione tanto più grande, in quanto che questa determinazione, io ne sono intimamente convinto sarà per Vostra Maestà il più sicuro mezzo di assicurare i benefici della pace e d’una saggia libertà.
lo prego la Maestà Vostra di aggradire l’espressione dei sentimenti di stima, d’amicizia e di alta considerazione co quali io sono.
Mio signor fratello, di Vostra Maestà il buon fratello,


Firmato LUIGI.

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