Lettera dell’imperatore d’Austria al re delle Due Sicilie e la sua risposta

Lettera autografa dell’imperatore d’Austria al re delle due Sicilie datata da Troppau il 20 novembre 1820.

Categoria: Regno delle Due Sicilie

Mio signor fratello e carissimo suocero. Tristi circostanze non mi han permesso di ricevere le lettere che Vostra Maestà m’ha indirizzato da quattro mesi; ma gli avvenimenti ai quali queste lettere hanno dovuto rapportarsi, non han cessato di formare il soggetto delle mie più serie meditazioni, e le potenze alleate si sono riunite a Troppau per considerare insieme le conseguenze ond’è da tali avvenimenti minacciato il resto della penisola italiana e forse l’Europa intiera. Nel deciderci a questa comune deliberazione, noi non abbiam fatto altro che conformarci alle transazioni del 1814, 1815 e 1818 , transazioni di cui Vostra Maestà, come l’Europa, conosce il carattere e lo scopo, e sulle quali riposa quell’alleanza tutelare unicamente destinata a guarentire da ogni alterco l’indipendenza politica e l’integrità territoriale di tutti gli Stati, e ad assicurare il riposo e la prosperità dell’Europa col riposo e la prosperità d’ogni singolo paese ond’essa si compone. Vostra Maestà non dubiterà dunque che l’intenzione dei gabinetti qui congregati non sia di conciliare l’interesse ed il benessere, di cui la paterna sollecitudine di Vostra Maestà dee desiderare gioiscano i suoi po poli, coi doveri che i monarchi alleati hanno ad adempiere verso i loro stati e verso il mondo. Ma noi ci feliciteremmo, i miei alleati ed io, di eseguire questi solenni impegni colla cooperazione di Vostra Maestà; e fedeli a principi che noi abbiam proclamato, noi chiediamo oggi questa cooperazione. È unicamente a questo fine che noi proponiamo a Vostra Maestà di riunirsi a noi nella città di Laybach. La vostra presenza, o Sire, affretterà, noi ne siamo sicuri, una conciliazione tanto indispensabile, ed è in nome dei più cari interessi del nostro reame e di quella benevola premura, di cui crediamo aver dato più di una prova a Vostra Maestà che noi l’invitiamo a venire a ricevere novelle prove della vera amicizia, che noi le portiamo, e della franchezza che è base della nostra politica. Ricevete l’assicurazione della distintissima osservanza e dell’inalterabile attaccamento col quale io sono, di Vostra Maestà, ecc. Il buon fratello, genero ed alleato, Firmato FRANCESCO.

Lettera del re di Napoli in risposta a quella dell’imperatore d’Austria datata da Napoli li 11 dicembre 1820.

Mio signor fratello e caro genero, Se, nelle attuali circostanze, il mio cuore ha potuto ancora aprirsi alle impressioni della gioia, ciò avveniva senza dubbio nel momento in cui io ho ricevuto la lettera di Vostra Maestà Imperiale, datata da Troppau, e quelle dei monarchi alleati che ivi trovansi riuniti. Fui oltre ogni dire penetrato della grandezza d’animo che dirige tutti i vostri passi per il bene delle nazioni europee e del particolare e sincero interesse, di cui ebbi già anteriormente frequenti prove, che voi prendete per la mia persona e pei popoli che la Provvidenza ha affidato alle mie cure e la cui fortuna, riposo e benessere formano la meta di tutti i miei sforzi. Dopo questa franca espressione de sentimenti miei V. M. potrà facilmente immaginare con che viva riconoscenza io abbia ricevuto l’invito che voi mi avete indirizzato, unitamente alle LL. MM. l’imperatore di Russia e il re di Prussia, di prender parte alle deliberazioni di Laybach, che non han per oggetto che di raffermare lo scopo della più santa fra le alleanze. Io veggo in questo invito un novello beneficio della Provvidenza che m’apre una via per lavorare, co’ miei illustri alleati, intorno ad un opera che renderà il loro nome caro alla più remota posterità, e partecipare in tal modo alla gloria che li attende. Vostra Maestà non dubiterà della mia premura nell’acconsentire ad un tale invito, e la mia partenza sarà sì pronta quanto il possono permettere le circostanze. Sarà per me di particolare consolazione il rivedere V. M. I., e il fare personale conoscenza colle LL. MM. L’imperatore di Russia ed il re di Prussia, non che il vedermi debitore, alla saggezza ed alla benevolenza vostra, della pace del mio paese, mentre la mia più gradita occupazione sarà di imprimere in tutti i membri di mia famiglia i sentimenti di riconoscenza ond’è penetrato il cuor mio. Aggradite l’assicurazione della distinta osservanza e della devozione colla quale io sono, di V. M., il buon fratello e Suocero.
FERDINANDO.

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