Linee guida del programma nazionalista del 1910

Programma politico redatto dal Comitato ordinatore in vista della formazione dell’Associazione Nazionalista Italiana (ANI) nell’agosto del 1910

1. In materia di politica interna:
a) Accettazione degli istituti politici quali ebbero origine e forma dalla nostra rivoluzione e consacrazione dai plebisciti, pur ammettendo tutte quelle riforme che siano ispirate a principii di libertà;
b) Opposizione risoluta ad ogni tentativo confessionale o corporativistico di limitare il libero esercizio della sovranità dello Stato.
2. In materia di politica internazionale:
a) Necessità di orientare lo spirito pubblico verso una considerazione più coraggiosa, e più realistica dei nostri bisogni e dei nostri interessi e di liberare l’azione dello Stato da ogni pregiudiziale sentimentale o dottrinale;
b) assicurare in tutti i modi la difesa ferma e costante della nostra espansione commerciale e la nostra coltura nel mondo;
c) promuovere una politica coloniale più energica, sia nel sospingere le attività dello Stato e di tutte le forze collettive ed individuali verso conquiste di nuove colonie sia nel favorire tutte le iniziative tendenti a mettere in valore quelle già assicurate al nostro dominio.
Appoggiare tecnicamente ogni azione diretta a conservare la nostra nazionalità nelle regioni che costituiscono parte integrante della nazione, e dovunque l’italianità sia minacciata di soppressione e di assorbimento.
3. Consolidare e sviluppare la preparazione militare del Paese, mirando a proporzionarla con gli armamenti delle altre Potenze.
4. Diffondere e riformare l’istruzione in tutti i suoi gradi, sì che essa sia informata non più soltanto dalla coltura informativa o dall’avviamento professionale, ma. anche e sopratutto alla formazione del cittadino italiano.
5. In materia di politica economica, finanziaria e tributaria contenere l’azione dello Stato nei limiti della sua funzione promotrice e integratrice dell’energia individuale, sì che ogni suo intervallo sia diretto ad assicurare il massimo possibile incremento alla produzione nazionale.

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