L’insurrezione è in marcia, 1944

L’insurrezione è in marcia, articolo pubblicato su “La Nostra Lotta Organo del Partito Comunista Italiano” nel luglio 1944

Portare l’insurrezione nelle campagne
Dalla seconda metà di giugno l’insurrezione nazionale è entrata in una nuova fase.
Non si tratta più solo delle imboscate, dei piccoli attacchi di sorpresa, dell’uccisione di tedeschi e fascisti isolati, del sabotaggio nelle forme primitive, individuali e sporadiche, delle azioni di disturbo e di molestia. Si tratta di vere e proprie battaglie; si tratta di interruzioni in grande stile di linee di comunicazione del nemico, si tratta di liberazione di interi villaggi ed anche di piccole città. L’insurrezione popolare è entrata nella fase della lotta per la liberazione del territorio nazionale.
Ieri si «disturbava» il nemico, si assestavano dei colpi all’invasore del nostro paese.
I colpi sono andati moltiplicandosi col moliplicarsi dei distaccamenti partigiani.
I distaccamenti «Garibaldi» sono diventati Brigate e Divisioni. Oltre cinquanta Brigate Garibaldine sono sulla linea del combattimento. Tutto il popolo è trascinato nel movimento insurrezionale.
Operai, contadini, partigiani sono passati all’attacco. I tedeschi non son più padroni del nostro paese. Essi occupano ancora le nostre città, fanno tutti gli sforzi per mantenere nelle loro mani i centri principali e vitali per le loro comunicazioni, ma non hanno più forze sufficienti per controllare tutto il territorio e per fermare l’insurrezione in marcia. Specialmente nelle campagne, ma anche in diverse città, l’apparato dello stato fascista si va disgregando con estrema rapidità.


Il movimento di diserzione dei carabinieri ed il passaggio di gran parte di questi ai Partigiani si è esteso in tutte le provincie e trascina anche un numero crescente di agenti di pubblica sicurezza, militi, ecc. Oltre l’80 per cento dei giovani non risponde alla chiamata alle armi, molti di quelli che rispondono disertano alla prima occasione e passano con le armi ai Partigiani. Le caserme dell’esercito della repubblica fascista si stanno svuotando di soldati ed ufficiali. Nei paesi, soprattutto nelle zone più vicine al fronte, le autorità fasciste spariscono e l’amministrazione dei comuni passa nelle mani di elementi che agiscono già d’accordo con i Partigiani e con gli esponenti delle masse popolari. I più luridi traditori tipo Pettinato sono presi dal panico e chiedono al governo fascista repubblicano di dare un segno della sua esistenza battendo un colpo. Ma a far piovere colpi sempre più possenti sulle carogne nazi-fasciste ci pensano i Partigiani, i Patrioti, gli operai ed i contadini.
Diventa. sempre più difficile per i tedeschi mantenere e far funzionare le loro linee di comunicazione ed assicurare la loro ritirata.
Molti paesi in diverse regioni, sono stati liberati dai valorosi Partigiani. In essi non vi domina più il terrore nazi-fascista, è sorto il potere popolare che vi crea nuova vita e libertà.
Gli scioperi che si sono susseguiti dai primi giorni di giugno nei grandi centri industriali e principalmente a Genova e a Torino, hanno provato ancora una volta come la classe operaia sia alla testa del movimento di liberazione nazionale ed all’avanguardia dell’insurrezione popolare.
Lo sciopero generale di Torino durato oltre dieci giorni è stato senza dubbio una delle più grandi battaglie combattute dagli operai torinesi non solo nel corso di questa guerra, ma nel corso della storia delle loro lotte di
classe. I lavoratori torinesi sono insorti come un solo uomo contro il tentativo nazi-fascista di rubare e portare via le loro macchine. Gli operai torinesi hanno difeso le loro macchine e le hanno strappate ai ladroni nazisti. I predoni tedeschi ed i loro miserabili servi fascisti hanno dovuto fare i conti con la coscienza nazionale degli operai torinesi. Quale mazzata per tutti i traditori, per i venduti!
Quale mazzata per certi. circoli reazionari che nel passato si sono sempre spacciati per patrioti al cento per cento e che oggi collaborano supinamente coi tedeschi ed accettano qualsiasi «diktat»!
Ancora una volta si è visto chi sono i veri patrioti.
L’insurrezione nazionale oggi ha la sua forza fondamentale nella classe operaia. Le officine sono una delle principali basi dell’esercito di liberazione nazionale.
Da parte loro i Partigiani sono passati decisamente all’offensiva.
L’interruzione ed i sabotaggi delle linee ferroviarie e di comunicazione del nemico, la distruzione di ponti, viadotti, l’attacco ai presidi, alle autocolonne, ai magazzini e depositi del nemico non si contano, sono decine e decine ogni giorno.
Ma il passaggio all’offensiva dei Partigiani è stato caratterizzato dalla liberazione di sempre nuovi territori, di villaggi, paesi ed anche città.
L’11 giugno i Partigiani occupavano tutta la zona che va dal Colle di Navo sino a Garessio compresa. 22 giugno un distaccamento della 3a Brigata Garibaldi occupava Torriglia, a 40 chilometri da Genova. Nei giorni 14, 15 e 16 giugno la 6a Brigata Garibaldi occupava le cittadine di Serravalle Sesia, Borgosesia e Romagnano Sesia, tra l’entusiasmo indescrivibile di tutta la popolazione. Il 26 giugno forze della 2n Divisione Garibaldi occupavano le città di Ivrea, Lanzo, Giaveno e Avigliana. Il 29 giugno i Partigiani del Canavese occupano Courgné. Alla fine di giugno in provincia di Piacenza i Partigiani liguri occupano Ravegna e la cittadina di Ottone.
il 2 luglio squadre di arditi della 2a Divisione Garibaldi, si impadronivano a Cirié di un treno carico di dieci cannoni e molti proiettili ed esp1osivi ed .inoltravano il treno con tutto il suo carico nella zona liberata dai Partigiani.
Sono queste solo alcune delle brillanti e valorose operazioni di liberazione di villaggi e territori, operate dai Partigiani in queste ultime settimane. Nel Piemonte, nell’Emilia, nella Romagna e nella Liguria, per non parlare della Toscana, tutta una serie di paesi sono stati liberati e si trovano saldamente nelle mani dei Partigiani.
I nazi-fascisti sono stati annientati e cacciati. n loro potere è stato sostituito da quello del libero popolo italiano.
Siamo decisamente entrati in una nuova fase dell’insurrezione nazionale e popolare.
La fase nella quale la ritirata tedesca dal nostro paese deve essere trasformata in rotta, in disfatta ed in distruzione completa delle truppe nazi-fasciste.
In questa fase decisiva dell’insurrezione popolare, vi devono partecipare tutte le forze nazionali. L’insurrezione popolare deve contare tanti combattenti guariti sono gli abitanti del nostro paese. L’insurrezione nazionale non è un’insurrezione qualsiasi, è l’insurrezione di tutto un popolo.
I combattenti partigiani e gli operai nelle città marciano decisamente sulla via dell’insurrezione. Le lotte e le battaglie di queste ultime settimane lo provano. Ma condizione assoluta per la vittoria dell’insurrezione popolare è che alla classe operaia, ai combattenti partigiani, si affianchi la grande massa dei contadini.
Non c’è esempio nella storia di un movimento insurrezionale che abbia potuto trionfare senza che l’azione dei contadini si sia unita a quella degli operai e dei soldati.
L’aiuto sempre più largo che i contadini prestano ai Partigiani ed agli scioperanti, il rifiuto quasi generale dei giovani contadini di rispondere alle leve fasciste, alle quali rispondono costituendo le squadre di villaggio o raggiungendo i Partigiani, testimoniano che una situazione nuova si è venuta creando nelle campagne.
Le vaste azioni della Romagna, che hanno costretto il cosiddetto governo fascista a rinunciare alle leve, gli incendi di municipi che mostrano l’atmosfera insurrezionale nel padovano: ecco i primi segni degli sviluppi insurrezionali della lotta nelle campagne. Ma bisogna fare di più, molto di più.
Portare l’insurrezione è il mezzo per assicurare lo sviluppo vittorioso dell’insurrezione popolare nelle grandi città. Senza l’insurrezione delle campagne, senza l’appoggio attivo dei contadini, l’insurrezione nelle grandi Città non potrebbe vincere. E’ necessario che in tutti i villaggi i contadini da una resistenza passiva passino alla difesa attiva ed armata delle loro case, dei loro prodotti, del loro bestiame. N o n un uomo, non una macchina, non una bestia, non più un chicco di grano per i tedeschi. Tutto deve essere messo a disposizione dei patrioti per la condotta della guerra di liberazione nazionale.
N elle campagne bisogna costituire una vasta organizzazione armata di massa, un’organizzazione territoriale nella quale devono essere inquadrati i contadini e gli clementi affluiti dalle città. In ogni fattoria, in ogni frazione, in ogni villaggio, devono costituirsi delle squadre armate. Queste squadre hanno non solo il compito di provvedere alla difesa contro i tedeschi ed i fascisti; contro il saccheggi e le requisizioni. Esse devono togliere dalla circolazione tutti gli elementi fascisti ed i tedeschi, devono sviluppare un’attività offensiva di sabotaggio delle vie di comunicazione (tagliare fili telefonici e telegrafici, ostruire le strade con alberi e macigni, rompere le strade con i fossati, fare saltare i ponti, disarmare ed occupare i presidi ed i posti di blocco nazi-fascisti, organizzare imboscate, ecc.). Preparare concretamente il terreno per operazioni delle unità partigiane e per la liberazione del territorio, presidiare poi il territorio liberato contro possibili ritorni offensivi del nemico.
Ogni villaggio deve diventare una base di aiuti e d’appoggio per i patrioti ed i partigiani. Ogni cascinale, ogni casa di campagna, deve diventare una fortezza, una ridotta contro i nazi-fascisti.
I Partigiani devono trovare nei villaggi il massimo aiuto in mezzi e in uomini, in viveri, rifornimenti d’ogni genere ed informazioni.
In ogni villaggio devono essere costituiti i Comitati di villaggio di Liberazione Nazionale. Questi Comitati di villaggio devono immediatamente sviluppare l’agitazione per portare tutte le masse alla lotta per provvedere alla direzione di fatto dell’amministrazione pubblica, anche in questa prima fase quando le autorità fasciste hanno perso ogni autorità, ma Il paese non fa parte ancora di una zona liberata e controllata permanentemente dai Partigiani.
N ella lotta per la · resistenza ai tedeschi, nella lotta per la loro cacciata dal suolo d’Italia, nella guerra di liberazione nazionale è possibile realizzare nei villaggi il blocco di tutti gli strati contadini: braccianti, contadini poveri, medi, mezzadri, fittavoli e contadini ricchi. Tutti sono egualmente interessati a difendere i loro figli, i loro prodotti, il loro bestiame, le loro case, i loro averi dalle deportazioni, dalle requisizioni e dai saccheggi dei nazi-fascisti, tutti sono egualmente interessati a liberare al più presto la nostra terra dalla peste teutonica fascista.
L’insurrezione nazionale dalla fase della guerriglia è entrata nella fase della lotta per la liberazione di vasti territori del nostro paese, è passata nella fase della cacciata dei tedeschi dal nostro paese.
Le formazioni partigiane hanno già liberato e tengono saldamente nelle loro mani nume rosi paesi in ogni regione, ma oggi è giunta l’ora di liberare intere provincie, di liberare anche le città, di liberare intere regioni.
Quest’obbiettivo può essere realizzato solo con la partecipazione alla lotta di tutti gli strati popolari ed essenzialmente dei contadini.
Bisogna portare l’insurrezione nelle campagne, bisogna liberare altri paesi, portare l’offensiva fino alle porte delle città ed in città.
Premere, incalzare il nemico in una zona sempre più ristretta, privarlo dei prodotti agricoli e di ogni mezzo di sussistenza, attaccarlo e colpirlo continuamente.
Portare l’insurrezione nelle campagne. quando il nemico non ha più (ed oggi non le ha più) forze sufficienti per occupare tutto il territorio, significa ·costringerlo ad andarsene dal nostro paese se non vuoi essere totalmente distrutto.
L’insurrezione è in marcia, si tratta di continuare ed estendere l’offensiva con audacia, con coraggio, con decisione, si tratta di mobilitare tutti gli strati popolari, si tratta di fondere in un solo fronte, in un unico grande combattimento il movimento insurrezionale della città con quello della campagna.
L’ultima ora per i nazi-fascisti è suonata!

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