Manifesto irredentista di Spalato

Manifesto del 3 novembre 1918 agli italiani di Spalato.

IL SOGNO IRREDENTISTA

Italiani di Spalato!
Il crollo definitivo dello Stato Austro-Ungarico nel suo ibrido assetto, l’emancipazione dei popoli dal giogo tedesco, il trionfo dei principi democratici, l’avvento delle nazioni sovrane e la fine della guerra riempiono di gioia l’umanità redenta.
A questa gioia noi abbiamo il diritto di partecipare con l’orgoglio di chi in questa illustre città ha combattuto e atrocemente sofferto per conservare il proprio carattere nazionale.
Il congresso della pace fisserà le delimitazioni statali, tenendo indubbio conto anche delle ragioni storiche e geografiche che dovranno garantire l’equilibrio, la sicurezza ed il fraterno accordo dei popoli.
Tali delimitazioni, che integreranno l’Italia, dandole i suoi naturali confini e sistemeranno anche il nostro avvenire, debbono essere attese da noi con assoluta fiducia. Intanto ogni motivo di competizione nazionale e politica fra i dalmati deve ritenersi cessato. I nostri animi debbono innalzarsi agli alti orizzonti della solidarietà umana, e come usciti dall’incubo, prepararsi con serenità e fede ai nuovi destini della patria.
La particolare esultanza degli Iugoslavi per la conseguita liberazione deve riguardarsi da noi con sincera simpatia. Estimatori delle nobili qualità del popolo col quale dividemmo per secoli gioie e dolori, salutiamo con lieto animo la sua esaltazione a quella indipendenza che le splendide gesta dell’esercito e del popolo Serbo e la retta intuizione dei tempi da parte dei Croati o degli Sloveni gli conquistarono.
Ogni nostra manifestazione peraltro deve andar congiunta alla chiara e precisa affermazione della nostra italianità, della quale dopo il magnifico concorso dato dall’Italia alla causa di tutti gli oppressi, più che mai andiamo superbi.

Italiani di Spalato!

Nello stadio di transizione che attraversiamo, la disciolta rappresentanza comunale ha ripreso il suo posto ed oggi si apprende che un governo provvisorio assume la dirigenza del paese. Noi dobbiamo secondare l’opera di questi fattori in quanto essa tende a mantenere l’ordine, la sicurezza e la salute pubblica, beni ed interessi supremi cui vii, in quest’ora, posposta ogni altra considerazione.
Nel magnifico momento storico che fortuna ci fa vivere, restiamo uniti o conseguenti. Non raccogliamo che gli argomenti di pace che la situazione presenta. Stretti nel pensiero e nel cuore ai fratelli delle provincie italiane già soggette all’Austria, teniamoci, com’essi, in fiduciosa aspettanza. Nessuna frazione di popolo può mai più venir conculcata ed oppressa, nessuna augusta tradizione può perdersi, nessuna giusta aspirazione può fallire. Consci della nostra, e rispettosi dell’altrui individualità, persuasi del valore del nostro, come dell’altrui diritto, salutiamo la radiante aurora dei nuovi tempi e mostriamocene degni.
SPALATO, 3 Novembre 1918

degli Alberti conte Girolamo • Bettiza Giovanni • Boghlich dott. Luigi • Calebottia Leone • Cappelletti Giuseppe • Foretich Giovanni • Gillardi Lorenzo • Gospodnetich dott Giovanni • Guina Leonardo • Illich avv. Giuseppe • Karaman dott. Dolmo • Marocchia prof. Giacomo • Marincovich dott. Carlo • Mayer Bruno • de Micheli Vitturi conte Silvio • Pervan avv Edoardo • Pessoli avv. Leonardo • Podnje Luca • Riboli ing. Alfredo • Salvi avv. Ercolano • Savo Dolmo • Savo avv. Giuseppe • Seleme avv. Stefano • Seveglievic Ernesto • Tacconi avv. Antonio • Torre cons. Eugenio • Voltolini GIuseppe.

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