Manifesto socialista del 1° maggio 1915

Manifesto del 1° Maggio 1915

Categoria: Socialisti

Compagni lavoratori!
In tutto il mondo questo giorno era salutato come l’annuncio della futura civiltà socialista e i proletari di tutte le nazioni fremevano di gioia e di speranza perché vedevano la possibilità di infrangere le catene della loro schiavitù e della loro miseria.
In quest’anno invece, lo sconvolgimento prodotto dall’orribile guerra che la lotta fra i grandi gruppi del capitalismo europeo ha scatenato in tutti i continenti, toglierà alla nostra voce la ripercussione e l’imponenza di quella manifestazione universale che faceva del Primo Maggio l’avvenimento sperato dagli oppressi e temuto dagli oppressori, perché esso ha trovato nel suo vortice tanta parte – quella che eri ritenuta la migliore – del nastro movimenta internazionale.
Ma come la nostra irriducibile avversione per i fasti del militarismo ha contribuito finora ad impedire che anche il nostro paese fosse trascinato nella immane conflagrazione, cosi noi dobbiamo con ogni possa intensificare, in questa ora tragica, l’opera nostra ili propaganda perché si accentui l’agitazione civile della massa lavoratrice contro il folle tentativo guerresco.
La nostra fedeltà ai grandi principi che hanno sempre inspirato il Primo Maggio dei lavoratori ci impone di manifestare in faccia ai padroni della nazione italiana – stremata e tormentata dalla disoccupazione e dalla fame, oppressa e sdegnata per la brutale e poliziesca privazione della libertà – la nostra incrollabile volontà di far rinascere coi vincoli più saldi e i più inflessibili propositi quella solidarietà internazionale della classe lavoratrice che sola potrà strappare la maledetta radice degli odi nazionali, i quali servono al regime capitalistico per perpetrare il dominio e lo sfruttamento della classe privilegiata.

Lavoratori e lavoratrici
Al disopra di quell’immenso sterminio di sangue e di ricchezza che oggi si compie e che rivela la fatale ed organica iniquità del sistema capitalistico impotente ad assicurare la pace e la vita dei popoli – sangue e ricchezza che voi avete nutrito con le vostre vene e con le vostre fatiche e che il capitalismo vi toglie, durante la pace colla miseria e col dolore e durante la guerra colla distruzione e colla morte – la vostra coscienza e la vostra fede si devono sollevare per dichiarare che soltanto la solidarietà fra tutti gli uomini che vivono di lavoro e di salario sarò capace di far ritornare la pace nel mondo e saprà scongiurare il pericolo delle guerre future.
Coll’animo acceso da queste alte aspirazioni di civiltà e di progresso, vi invitiamo oggi ad abbandonare le dure fatiche del campo e dell’officina, raccoglietevi compatti e decisi intorno alle nostre bandiere che stanno inflessibili a rappresentare e difendere la grande causa della vostra emancipazione; incoraggiateci negli sforzi che stiamo facendo perché, abbandonate le armi omicide, sia possibile riallacciare i rapporti di fraternità fra i lavoratori di Europa, e come espressione dei vostri sentimenti e dei vostri propositi fate echeggiare da un capo all’altro d’Italia il grido di: «Abbasso la guerra! Evviva il socialismo!».
La Direzione del Partito Socialista Italiano

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