Nota del 18 febbraio 1849 di papa Pio IX

Nota al corpo diplomatico del 18 febbraio 1849 di papa Pio IX

Categoria: Domini Pontifici

Avendo il Santo Padre esaurito tutti i mezzi che erano in suo potere, spinto dal dovere che ha al cospetto di tutto il mondo cattolico di conservare integro il patrimonio della Chiesa e la sovranità che vi è annessa, così indispensabile a mantenere la sua piena libertà e indi-pendenza come Capo supremo della Chiesa stessa, e mosso altresì dal gemito dei buoni che reclamano altamente un aiuto, non potendo più oltre sopportare un giogo di ferro ed una mano tirannica, si rivolge a quelle stesse Potenze (e specialmente alle cattoliche, che con tanta generosità d’animo, ed in modo non dubbio hanno manifestato la loro decisa volontà di esser pronte a difendere la Sua Causa, nella certezza che vorranno, con ogni sollecitudine, concorrere col loro morale intervento, affinché venga egli restituito alla sua Sede, alla Capitale di quei domini che furono appunto costituiti a mantenere la sua piena libertà ed indipendenza, e garantiti eziando dai trattati che formano la base del diritto europeo.
E poiché l’Austria, la Francia, la Spagna ed il Regno delle Due Sicilie si trovano per la posizione geografica in situazione di potere sollecitamente con le loro armi a ristabilire nei domini della Santa Sede l’ordine manomesso da un’orda di settarii, così il Santo Padre fidando nel religioso interesse di queste potenze Figlie della Chiesa, dimanda con piena fiducia il loro intervento armato per liberare principalmente lo Stato della S. Sede da quella fazione di tristi, che con ogni sorta di scelleraggini vi esercita il più atroce dispotismo. Per tal modo potrà essere ripristinato l’ordine negli Stati della Chiesa, e restituito il Sommo Pontefice al libero esercizio della suprema sua autorità, siccome lo esigono imperiosamente il sacro e augusto suo carattere, gli interessi della Chiesa universale, e la pace dei popoli; e così potrà egli conservare quel patrimonio che ha ricevuto nell’assunzione del Pontificato per trasmetterlo integro ai suoi successori. La causa è dell’ordine e del cattolicesimo. Per la qual cosa, il Santo Padre si confida, che mentre tutte le Potenze con cui si trova in amichevole relazione, e che in tanti modi, nella situazione in cui è stato gettato da un partito di fazioni, gli hanno manifestato il loro più vivo interesse, daranno un’assistenza morale all’intervento armato, che per la gravità delle circostanze ha voluto invocare. Le quattro Potenze accennate non indugeranno un momento prestar l’opera loro richiesta, rendendosi così benemerite dell’ordine pubblico e della religione.

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