Ordine del Giorno all’esercito austriaco del 1850

Ordine del Giorno.

Categoria: Impero Austriaco

Dopo le tante burrasche interne ed esterne degli anni 1848 e 1849, la quiete e l’ordine ristabiliti, Mi permettono di cominciare dal giorno d’oggi una diminuzione dell’esercito e di andar rimettendolo in parte sulla norma di pace, scemando così gli aggravi imposti a Nostri fedeli popoli per la difesa dello Stato, senza che, e per le pacifiche relazioni esistenti con tutti i Nostri Stati vicini, e pel buono spirito della maggior parte degli abitanti di tutte le provincie che speriamo sempre più si accrescerà, v’abbia ragione a temere da codesta diminuzione delle forze armate alcun pregiudizio al bene del Nostro Impero.
Nel momento però, in cui tante migliaia di valorosi soldati lasciano le file del Mio esercito per recarsi alla loro patria, egli è un bisogno del Mio cuore di esprimer loro nuovamente le Mie vive grazie per la loro gloriosa condotta sul campo di battaglia, e di manifestare in pari tempo la mia convinzione che essi, come già, servendo nell’esercito, furono finora un modello dello sprezzo della morte, di fedeltà inconcussa, di singolare eroismo, così ora, tornando nel seno delle loro famiglie, svolgeranno le virtù dell’obedienza, della probità e del rispetto pel giusto e per l’ordine, colle parole e coi fatti ed in qualunque condizione della loro vita, dando quindi prova di quelle qualità che principalmente distinguono il bravo e buono soldato, e rappresentano in lui ai suoi concittadini, anche fuor delle file, un esempio di tutte le virtù civili.
Ma anche a voi, o degni commilitoni, che rimanete tuttavia nel Mio esercito, anche a voi venga un nuovo ringraziamento per la vostra inimitabile perseveranza nei combattimenti degli anni scorsi, e siavi dimostrata la Mia ferma fiducia nel vostro valore, caso che avesse ad essere a nuova occasione richiesto, e la Mia persuasione che, memori dell’eterna gloria del vostro passato, memori del prodi vostri duci, sarete ad ogni tempo, deboli o forti di numero, soli o come recentemente uniti a i numero, soli o come recentemente uniti a fedeli alleati, degni dell’immacolato vessillo dell’Austria. Voi avete suggellato col vostro sangue la prosperità della vostra grande patria, e per la conservazione di questo bene rimarrete fedeli, fino all’ultimo, al dovere da voi assunto.
Gettando uno sguardo addietro sul passato, ai grandi combattimenti vittoriosamente sostenuti, si volga ancora una volta la Nostra grata memoria al fraterno soccorso d’armi che ci venne dagli eserciti di S. M. l’Imperatore di Russia. Codesto soccorso, prestato con preveniente e disinteressata amicizia, e condotto da un esperimentato e glorioso capitano, recò presto a termine quella sciagurata guerra, e richiamò alla memoria di ambedue gli eserciti quei grandi giorni, nei quali essi hanno altra volta insieme combattuto e vinto. Sia esso un nuovo pegno della concordia che animerà sempre ambedue i Sovrani ed ambedue gli eserciti pel mantenimento della pace universale.
Memore delle compiute azioni, attendiamo or tranquilli l’avvenire!
Noi abbiamo conservato a Noi stessi ed al mondo la pace, e Noi sapremo, coll’aiuto della Providenza e nel sentimento del Nostro diritto, conservarla. Ma se mai, il che tolga la divina Misericordia, la patria dovesse, contro la nostra aspettazione, trovarsi di nuovo per nemici interni od esterni in pericolo; se alla sua salvezza avesse a richiedersi nuovamente un maggior numero di combattenti, Io nutro la sicura fiducia che anche i guerrieri, or tornati alle loro famiglie, concorre ranno ancora, pronti alla Mia chiamata, alle loro bandiere, e sapranno rinovare, sotto i loro sperimentati e vittoriosi duci, l’antica gloria della Mia Casa, l’antica gloria della bicipite aquila austriaca.
Vienna, primo Gennaio 1850.
Francesco Giuseppe n. p.

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