Ordine del giorno socialista del 1915

Ordine del giorno (di Firenze) della Direzione del Partito del 18 gennaio 1915

Categoria: Socialisti

Il Convegno della Direzione del Partito Socialista Italiano col Comitato direttivo del Gruppo Socialisti Parlamentare;
ritenuto che la riaffermazione del dovere-della più stretta neutralità dell’Italia nella scellerata conflagrazione mondiale – scatenata e sorretta essenzialmente da conflitti di interessi capitalistici, e che è riprova palmare della sempre crescente incompatibilità del dominio capitalistico col progresso e colla civiltà – non solo discende dei principi fondamentali che pongono il movimento proletario interazionale di classe in contrasto insuperabile col fatto del militarismo, e in antagonismo ideale irreducibile con l’ideologia del nazionalismo e dell’imperialismo (dietro i cui raggi la tirannide capitalistica dissimula la cupidigia mercantile egoistica per la quale al dissanguamento del proletario dei campi e delle officine aggiunge quello della caserma e del campo di battaglia) ma risponde altresì alle consueto esigenze della situazione e dell’ora. mentre è evidente che né l’Italia è Oggi in qualunque modo direttamente attaccata o minacciata, ne i suoi vitali interessi esigono la crudele prova e i rischi incalcolabili di una guerra per venire tutelati: né infine è in alcun modo dimostralo o dimostrabile che un intervento armato dell’Italia porrebbe fine all’imperversante massacro (so pure non lo complicherebbe o prolungherebbe) e sognerebbe il più rapido trionfo del principio di nazionalità e libertà dei popoli:
ritenuto ohe un tale punto di vista, conformi ai principi dell’internazionale proletaria proclamata nei Congressi, nulla ha a che fare con la teorica e con la pratica dell’hervéismo teorico e pratico, che se debbono considerarsi superati nel pensiero socialista e nelle organizzazioni proletarie segnano anche per altro – come espressioni di stati d’animo individuali di numerosi lavoratori – una formidabile accusa contro lo spirito «li classe e di privilegio che caratterizza la patria sotto il dominio borghese;
ritenuto nitrosi che il suddetto punto di vista si palesa non meno inconciliabile, oggi come ieri, non solo con l’irredentismo contradittorio e temerario che so compiutamente effettuato creerebbe il fermento di nuovi irredentismi entro i contini nazionali, ma ben anche con la follia criminosa di coloro che (scambiando ciò che può essere generoso esempio di spontaneo olocausto individuale per una qualsiasi idealità, con un interessò e un dovere nazionale), non si periterebbero in vista di una ipotetica rettifica di confini od altre finalità somiglianti, di consegnare agli orrori di una guerra lunga e incerta alle sue incalcolabili conseguenze di miseria e di barbarie tutta la nazione italiana;
ritenuto che, dato lo scompiglio che la guerra ha arrecato nei rapporti internazionali anche dei vari proletariati, è di estrema importanza che i proletariati delle nazioni non ancora travolte dal turbine si sforzino di mantenere integra la loro energia, ed irrobustire la loro coscienza e indipendenza di classe, e si intendano e stringano fra loro, preparando così il primo forte nucleo della rinnovata internazionale proletaria, che dovrà sorgere più agguerrita e definitivamente indissolubile in seguito e per effetto del ciclone stesso che la devastò;
considerato clic net caso di una eventuale mobilitazione militare che dovesse essere preludio a un intervento aggressivo nella guerra attuale il Partito Socialista dovrà fare esatta valutazione della forza effettiva del proletariato nel momento, ma intende dichiarare subito che lu borghesia non potrà esonerarsi dalle tremende responsabilità politiche e storiche dii una mobilitazione non necessaria la esporrebbe, sia di fronte ad immediate incoercibili esplosioni dell’esasperazione popolare, sia di fronte alle maggiori conseguenze di miseria, di ribellione organizzata che ne maturerebbero in avvenire: onde il Partito Socialista deve sentirsi indotto, sia a rinforzale sempre più l’organismo proletario, sin a riannodare e rendere più attive tosto che sia possibile le intese internazionali, sia infine organizzare nel proletariato una vasta e intensa propaganda di luce sui grandi problemi e compiti internazionali economici e politici, dei quali oggi si intesse principalmente la novella istoria : compiti e problemi la cui ignoranza o trascuranza fra i maggiori interessati consente ancora alle classi dirigenti di accaparrare la complicità passiva dei lavoratori alle loro imprese di rapina e di sopraffazione internazionale;
riconferma sostanzialmente, pur nel vario e successivo atteggiarsi degli avvenimenti, tutti i precedenti deliberati della Direzione e del Gruppo, e constata come nel relativo equilibrio delle volontà e degli interessi esistenti oggi in Italia, nella questione della neutralità e dell’intervento, la volontà seriamente affermata dal proletariato militante possa avere una influenza decisiva onde la eccezionale responsabilità del proletariato e del Partito socialista si allegerisca:
delibera che la continua propaganda del pensiero socialista in favore della neutralità, abbia a culminare in una manifestazione nazionale che venga effettuata con comizi in tutta l’Italia nella domenica del il febbraio, in occasione della riapertura del Parlamento, ai quali i deputati debbono impegnarsi a partecipare, o si convoca per la fine di febbraio insieme alle organizzazioni operaie per ulteriori deliberazioni.

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