Organico sulla pubblica Sicurezza in Lombardia

Dichiarazione del nuovo organico sulla pubblica Sicurezza

13 aprile 1848.
GOVERNO PROVVISORIO CENTRALE DELLA LOMBARDIA
AVVISO
La Polizia, che a giusto titolo meritò l’universale abbominio per aver trasformato una salutare instituzione sociale in istrumento di tirannide e di corruzione, viene definitivamente abolita con tutti gli Uffici che da lei erano dipendenti.
A mantenere la pubblica e privata tranquillità con mezzi dei quali nessun onesto cittadino debba arrossire, è stabilito in Milano un Comitato centrale di pubblica sicurezza, a cui è annesso un Ufficio di pubblica vigilanza per Milano e sua Provincia, Il detto Comitato e le Autorità dallo stesso dipendenti provvedono alla pubblica tranquillità, alla quiete dei cittadini, dei quali proteggono la vita, l’onore e le sostanze.
L’opera del Comitato centrale e d’ogni altra Autorità cui è affidata la pubblica sicurezza debb’essere sopra ogn’altra cosa diretta a prevenire ed impedire le azioni tutte che possono mettere a rischio l’ordine pubblico, la vita, l’onore e le proprietà dei privati, e non diventa repressiva se non quando i mezzi preventivi fondati sulla persuasione e sulla mansuetudine sieno tornati inefficaci ad impedire le azioni criminose.
Conciliare la generale ed individuale sicurezza colla libertà di tutti e di ciascuno, ecco lo scopo precipuo di quest’Ufficio: moralità, persuasione, moderazione, ecco i mezzi di azione ai quali si propone di aver ricorso; patriottismo dei cittadini, ecco la forza esecutiva nella quale si affida.
Dal Comitato centrale di pubblica sicurezza dipendono i Comitati di sicurezza provinciali, confermati o nuovamente attivati in ciascuna città capoluogo di Provincia in base al Decreto di questo Governo provvisorio 8 corrente aprile, e quelli di altre città o borghi che fossero autorizzati ad istituirli.
I Comitati di sicurezza provinciali sono formati da un numero non maggiore di cinque individui: essi eleggono nel loro seno a pluralità di voti un presidente che ne dirige le deliberazioni, e costituiscono in pari tempo il Comitato di difesa, pel necessario messo della difesa colla pubblica sicurezza.
I Comitati di sicurezza provinciali esercitano le loro funzioni nel capoluogo della Provincia e dirigono le Autorità di vigilanza nei Distretti della Provincia stessa.
I Comitati di sicurezza provinciali corrispondono direttamente col Comitato centrale di pubblica sicurezza.
Dai Comitati di sicurezza provinciali dipendono i Comitati di sicurezza distrettuali, che saranno composti al più di tre individui. Tali Comitati esercitano le funzioni di pubblica sicurezza nel Comune di loro residenza e dirigono le Autorità di vigilanza negli altri Comuni del Distretto.
In tutti i Comuni debbono stabilirsi degli Ispettori comunali di pubblica vigilanza residenti nel Comune: gl’Ispettori comunali sono nominati dal Comitato provinciale sopra proposta di due individui fatta dal Comitato distrettuale. Gl’Ispettori comunali corrispondono direttamente col Comitato distrettuale.
Coll’attivazione dei Comitati centrale, provinciali e distrettuali di pubblica sicurezza e degl’Ispettori comunali di pubblica vigilanza cesseranno tutte le incumbenze di polizia delle Congregazioni provinciali, dei Commissariati distrettuali e dei Deputati politici.
I Comitati centrale e provinciali possono utilizzare, in quanto lo trovino opportuno, il personale degli Uffici soppressi. Questo personale è il solo stipendiato, mentre i membri del Comitati centrale e provinciali, non che quelli dei distrettuali e gl’Ispettori prestano gratuita l’opera loro alla Patria.
Ciascun Comitato provinciale comunicherà al Comitato centrale lo stato del personale costituente i rispettivi Comitati provinciale, distrettuali e gl’Ispettorati comunali.
Un Regolamento, che verrà in seguito pubblicato, determinerà più specialmente le attribuzioni ed i doveri di tutti gli Uffici dipendenti dal Comitato centrale di pubblica sicurezza, anche per ciò che concerne il rilascio dei passaporti all’estero, assumendo però fin d’ora i Comitati e gl’Ispettori della pubblica vigilanza tutte le incumbenze che possono essere richieste dall’importante scopo del mantenimento della pubblica tranquillità.
Il Comitato centrale di pubblica sicurezza è incaricato dell’esecuzione del presente Decreto.


Milano, il 13 aprile 1848.
CASATI, Presidente
BORROMEO – DURINI – LITTA – STRIGELLI
GUERRIERI – GREPPI – TURRONI – MORONI
REZZONICO – Ab. ANELLI – CARBONERA
GRASSELLI – DOSSI
CORRENTI, Segretario generale

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