Proclama austriaco del 26 luglio 1848

Proclama alle Autorità ed agli Abitanti delle Provincie lombardo-venete rioccupate finora dall’Esercito austriaco

Dopo che S. M., dietro proposta del Ministero, con sovrana Risoluzione del 27 giugno anno corrente si è degnata di confidare graziosamente al sottoscritto Ministro l’organizzazione ed il governo dell’azienda politica nelle provincie e nei distretti italiani già rioccupati e da rioccuparsi, il Feldmaresciallo ed esso Ministro qui sotto segnati, quanto al governo futuro delle dette parti di territorio, hanno preso d’accordo le seguenti Determinazioni.
1. Cominciando dal 1° di agosto anno corrente, il sottoscritto Ministro di Stato, che ha ferma la sua residenza a Verona, assume il reggimento di tutta l’amministrazione civile nelle provincie e distretti italiani rioccupati finora, e a lui debbono quindi immediatamente rivolgersi i vari organi amministrativi in tutti gli affari che appartenevano prima al Governo ed al Magistrato camerale o che dipendevano da un Dicastero superiore.
2. L’amministrazione medesima, fino a nuovo ordine, verrà esercitata in ciascuna provincia da quei medesimi organi e con quelle norme che sussistevano prima che le mentovate parti di territorio si distaccassero dall’Impero.
Nondimeno le dette provincie godranno provvisoriamente quelle modificazioni e facilitazioni che furono in questo intervallo di tempo attuate e che saranno poste in vigore dove ancora nol sono, relativamente alla tassa personale, al bollo, al prezzo del sale, ad altre tasse camerali, all’amministrazione dei beni comunali ed ecclesiastici, ai pii istituti, ai consorzi ecc.; sopra di che speciali Notificazioni faranno conoscere minutamente ogni cosa.
3. Tutti per altro quei luoghi che fossero messi in istato d’assedio, non che tutte le fortezze, avranno l’autorità civile concentrata nell’autorità militare.
4. Le Congregazioni provinciali rientrano nella primitiva loro attività, e tratteranno gli oggetti loro sotto la presidenza del Delegato provinciale o del suo rappresentante.
5. Gli affari della così detta polizia locale verranno, secondo ulteriori disposizioni, commessi alla cura dei Municipii.
6. Le riforme volute dai tempi, giusta le massime costituenti il principio regolatore dell’amministrazione di tutta la Monarchia unita, come pure le innovazioni che ne provengono nella sfera d’azione delle Autorità politiche e finanziarie e nel modo di condurre gli affari, saranno, per quanto le circostanze il comportano, celeremente avviate dal sottoscritto Ministro e fatte palesi con Notificazioni speciali.
I sottosegnati si aspettano dal sentimento del dovere delle Autorità amministrative che, mediante la premurosa ed energica loro cooperazione come pur quella delle II. RR. Truppe, sapranno ristabilire e mantener nel paese la tranquillità e l’ordine, senza di che non può mai vantaggiarsi il bene né guarentirsi una sicura e felice riuscita alle migliori intenzioni del Governo centrale.
L’assunto per se stesso già grave, e reso gravissimo dalle condizioni del tempo, assunto che imprese il Governo di mettere nella miglior consonanza la prosperità dell’universale cogli interessi dell’individuo e di provvedere ai comuni bisogni, sopraccresciuti da impensati sfavorevoli casi, senza scemare nei singoli contribuenti la possibilità di contribuzioni ulteriori; un così fatto assunto può riuscire a buon termine, ed ottenersi uno stato permanente di prosperità generale, allora soltanto che ciascheduno collo stesso personale suo sacrifizio, nel pieno significato della parola, si travagli di adempiere i proprii doveri di cittadino e siano rimossi gli elementi tutti che provocar potessero uno sconcerto od un malcontento.
I sottoscritti sono fermamente deliberati di operare ciò tutto che al loro assunto si riferisce, e si tengono certi della stessa disposizione anche per parte delle Autorità amministrative subalterne.
Possano ora eziandio gli abitanti di queste contrade sentirsi animati da un simile spirito affinché tanto più di leggieri il vincolo della fiducia scambievole maggiormente si stringa, e queste belle regioni, state poc’anzi il teatro di sanguinose scene derivate dal subbuglio di scomposte passioni, tanto più presto e con maggior sicurezza partecipino alle benedizioni della, pace e d’una amministrazione ben regolata, in armonia più perfetta coi bisogni del tempo e col genio del popolo.


Verona, 26 luglio 1848,
RADETZKY, Feldmaresciallo
MONTECUCCOLI, Ministro di Stato

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