Proclama dei regi Commissarii straordinarii

Proclama dei regi Commissarii straordinarii sabaudi

Per approfondire: Cronologia di Venezia

7 agosto 1848.
I COMMISSARII STRAORDINARII DEL RE CARLO ALBERTO NELLA CITTÀ E PROVINCIA DI VENEZIA
Concittadini!
Chiamato dal vostro libero voto, il Re Carlo Alberto vi accoglie e vi proclama eletta parte della sua grande rigenerata famiglia.
Veneziani, il Re conosce, ama ed ammira questo popolo generoso che in tempi di universale servaggio fu il primo ad alzare in queste lagune un’ara alla libertà; che, cresciuto a potenza d’impero e dominatore dei mari, salvò più volte l’Italia minacciata dai barbari; che alle arti, alle scienze e alle lettere di splendido ed ospitale ricetto; che rifulse e rifulgerà nella storia al pari delle più celebrate nazioni; che finalmente in questo gran moto della risorgente Italia si mostrò degno de’ suoi famosi progenitori, rivendicando fortemente, sollecitamente, la propria indipendenza. Il Re vi conosce e vi ama, e ricevendovi tra suoi figli, sente nel più vivo del cuore qual forza e quale splendore s’aggiunga all’Unione italiana, sola àncora di salute che assicuri il nostro valore contro alla forza numerica delle falangi nemiche.
Veneziani! Carlo Alberto s’accingeva a versare per voi il proprio sangue e quello de’ principi suoi figliuoli primaché niun indizio trasparisse del magnanimo vostro concetto d’unirvi alla Monarchia costituzionale dell’Alta Italia da lui fondata. Immaginate con qual cuore vi riguardi ora che si confondono nel vessillo comune della indipendenza italiana la Croce di Savoia col glorioso Leon di san Marco!
Veneziani l le nazionalità non si ricostituiscono e, ricostituite, non si conservano senza dure prove, senza pericoli, senza sagrifizi. Chi ama la libertà, chi ama la patria, debb’esser disposto ad ogni cimento, sol che viva libero, solo che vegga la patria indipendente. Chi misura l’estensione del sagrificio non è buon cittadino, non è buon Italiano.
Mercé il valor vostro, voi siete ora liberi.
Questo bene supremo niuno ve lo potrà strappare se al valore continuerete ad aggiungere l’amor dell’ordine, l’osservanza della legge e della disciplina, senza le quali la libertà perisce. E noi, onorati dell’alta e difficile missione di reggere in nome del Governo questa maravigliosa città e questo popolo generoso, invochiamo fidenti il concorso e la assistenza di tutti i buoni, quel concorso e quell’assistenza mercé la quale il Governo provvisorio ha potuto condurre felicemente a termine l’arduo mandato di cui l’onorava la confidenza de’ suoi concittadini; noi invochiamo principalmente il concorso di quella inclita Milizia cittadina che ha già segnalato in tante guise il proprio affetto alla gran causa nazionale.
Indirizziamo, o fratelli, i nostri sforzi uniti al comun bene, rammentiamo che Venezia non può esser vinta finché si mantiene ordinata e concorde, e gridiamo:

Viva S. Marco! Viva Carlo Alberto!
Viva l’Italia!
Venezia, addì sette d’agosto 1848.
COLLI – CIBRARIO – CASTELLI

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