Proclama del Granduca di Toscana del 1847 per Lucca

Proclama del Granduca di Toscana nell’atto di assumere il governo di Lucca: 11 ottobre 1847.

Noi Leopoldo Secondo ecc.
Il giorno in cui la più gran parte della gente toscana può comporre uno Stato solo è venuto. Iddio non permise che questa unione avvenisse in quei tempi infelici quando l’ingrandirsi degli Stati, fatto per guerre e per vie di sangue, aveva le forme e gli effetti della conquista.
Questa unione si compie ora pacificamente come ricongiunzione di figli di una stessa famiglia. E tale avvenimento non è accompagnato neppure dal lutto dei principi, perché i trattati ricevono l’esecuzione, vivente Sua Maestà la Duchessa di Parma, e perché Sua Altezza Reale Carlo Lodovico Duca di Lucca, ha magnanimamente posposto ogni personale riguardo a quel bene che i Lucchesi potevano ottenere dall’esser uniti agli altri fratelli toscani, e dall’esserlo in questo punto in cui ci occupiamo d’importanti riforme, delle quali potranno subito profittare.
Lucchesi, voi non entrate in una famiglia nuova, ma accrescete e fortificate una famiglia antica, la quale gode finalmente di vedere i suoi membri raccolti sotto le medesime leggi, partecipare ai medesimi benefizi. Come è comune la loro origine, come fu simile il loro corso civile, come è indivisibile la loro sorte; così oramai sarà uguale il loro politico reggimento, saranno identiche le cagioni per cui la legge li fa ora cittadini della patria medesima.
Noi quantunque sentiamo profondamente che l’accrescimento dello Stato dalla Provvidenza commesso al Nostro governo non sia che un accrescimento di cure e di doveri, crediamo obbligo Nostro di anticipare a Noi questo peso, e anticipare ai Nostri nuovi ed agli antichi sudditi quel benefizio, il quale dalla concordia di una leale obbedienza confidiamo che debba derivare ugualmente su tutti. Ad ottenere il qual fine Noi speriamo che il peso dell’amministrazione novella Ci sarà alleggerito dal senno dei Magistrati, dalla fedeltà delle Milizie, dallo zelo perseverante della Guardia civica, dalla patria carità dei Sacerdoti, dalla civile esperienza dei Patrizi, dalla severa scienza dei dotti, dall’esemplare industria di un popolo celebrato per cittadina operosità.
Visto pertanto l’atto di abdicazione e rinunzia emesso in Modena a Nostro favore il 3 andante dall’Amatissimo nostro Cugino Sua Altezza Reale l’Infante Don Carlo Lodovico di Borbone, Duca di Lucca, e per il quale viene ad essere immediatamente trasferita in Noi la Sovranità di questo Stato a forma dell’articolo CII dell’atto del Congresso di Vienna, e del trattato di Firenze del 28 novembre 1844; dichiariamo di assumerne pienamente il Governo, ed a quest’effetto inca richiamo di prenderne in questo nome il formale possesso il Nostro Consigliere Intimo attuale di Stato, e Cavaliere Gran Croce, Marchese Pier Francesco Rinuccini, che deputiamo a ricevere i soliti omaggi e giuramenti d’inaugurazione da tutte le Magistrature ed Autorità costituite della città e territorio di Lucca.
Lucchesi, un’era nuova comincia per la Toscana, e sarà gloria vostra accettarla stringendovi fraternamente con gli altri buoni e fedeli Toscani intorno al vostro Principe e Padre, perché possa beneficarvi tutti indistintamente, come se non mai fossimo stati disgiunti, e come destinati ormai ad essere inseparabili.


Dato li 11 ottobre 1847.
LEOPOLDO.
(Firmati) V. F. CEMPINI.
L. ALBIANI.

/ 5
Grazie per aver votato!

Be First to Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *