Proclama del popolo romagnolo

Proclama pubblicato il 20 giugno 1859 sul giornale “Monitore di Bologna” per l’Imperatore Napoleone III

Maestà!
Gli abitanti della Romagna sentono altamente il sacro dovere di combattere anch’essi la guerra dell’Indipendenza, e di raccogliersi tutti sotto il vessillo tricolore italiano, che ora nuovamente sventola vittorioso a lato delle trionfanti insegne di Francia. Essi, che inviarono 10.000 volontari all’armata quando il loro governo impediva in ogni guisa che dessero di piglio alle armi, sapranno ora mostrare all’Europa colla spontaneità del sacrificio, colla fermezza del proposito, colla concordia dell’azione che sono meritevoli di combattere e di morire per l’Italia. Essi non vogliono lasciare ai loro figli il turpe retaggio di non aver concorso cogli altri italiani al rinnovamento della patria.
Noi abbiamo quindi invocato la dittatura del leale Re del Piemonte, e, stretti riverenti a lui dintorno, saremo oggi soldati per essere domani liberi cittadini.
Sire! Noi pure, al pari degli altri Italiani, vi abbiamo compreso; le vostra nobili parole, colle quali annunciate che il vostro prode esercito non si opporrà alla libera manifestazione dei legittimi voti, vi ha acquistata la nostra eterna riconoscenza.
A Magenta avete vinto il nemico, a Milano avete conquistato quell’influenza morale, che colloca un Principe molto più in alto che sterili conquiste.
Sire! Questi paesi che furono campo di funeste discordie e di ire di parti, oggi mirabilmente scomparse, hanno diritto che si provvegga alla loro salvezza, acciò che non si rinnovino le antiche sventure.

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