Proclama di Garibaldi al Popolo di Palermo sull’annessione alla Monarchia di Sardegna
AL POPOLO DI PALERMO,
Vicino o lontano sono con te, bravo popolo di Palermo, e con te per tutta la vita… Vincoli d’affetto, comunanza di fatiche, di pericoli, di gloria mi legano a te con legami in indissolubili; commosso dal profondo dell’anima mia, colla mia coscienza d’italiano, io so che non dubiti delle mie parole.
Da te mi divisi nell’interesse della causa comune e ti la sciai un altro me stesso – Depretis!…..
Depretis è affidato da me al buon popolo della Capitale della Sicilia; e più che mio rappresentante egli è il rappresentante della santa idea nazionale «Italia e Vittorio Emanuele, Depretis annuozierà al caro popolo della Sicilia il giorno dell’annessione dell’isola al resto della libera Italia. Ma è Depretis che deve determinare fedele al mio mandato e all’interesse dell’Italia – l’epoca fortunata….
I miserabili che ti parlano di annessione oggi, popolo della Sicilia, sono quelli stessi che te ne parlavano, ti suscitavano un mese fa…. Dimanda loro, popolo….. se io avessi condisceso alle loro individuali miserie…. avrei potuto continuare a combattere per l’Italia, avrei io potuto mandarti oggi il mio saluto d’amore dalla bella capitale del continente meridionale italiano?
Dunque, popolo generoso, ai codardi che erano nascosti quando tu pugnavi sulle barricate di Palermo per la libertà d’Italia….
tu dirai da parte del tuo Garibaldi – che l’annessione ed il Regno del Re Galantuomo in Italia noi proclameremo presto, ma là ! sulla vetta del Quirinale, quando l’Italia potrà contare i suoi figli allo stesso consorzio, e liberi tutti accoglierli nell’illustre suo grembo e benedirli….
G. GARIBALDI.