Proclama di Vittorio Emanuele contro i garibaldini del 1867

Proclama del re Vittorio Emanuele contro i garibaldini del 1867

ITALIANI!
Schiere di volontari eccitati e sedotti dall’opera di un partito senza autorizzazione mia né del mio governo, hanno violata la frontiera dello Stato.
Il rispetto egualmente da tutti i cittadini dovuto alla legge ed ai patti internazionali sanciti dal parlamento e da me, stabilisce in queste gravi circostanze un inesorabile debito d’onore.
L’Europa sa che la bandiera innalzata nelle terre vicine alle nostre sulla quale sta scritto la distruzione della suprema autorità spirituale del capo della religione cattolica, non è la mia.
Questo tentativo pone la patria comune in un grave pericolo, ed ingiunge a me l’imperioso dovere di salvare ad un tempo l’onore del paese, e di non confondere in una due cause assolutamente distinte, due obbiettivi diversi.
L’Italia deve essere rassicurata dà pericoli che può correre; l’Europa deve essere con vinta che l’Italia, fedele ai suoi impegni, non vuole nè può essere perturbatrice dell’ordine pubblico.
La guerra col nostro alleato sarebbe guerra fratricida fra due eserciti che pugnarono per la causa medesima.
Depositario del dritto della pace e della guerra, non posso tollerarne l’usurpazione.
Confido quindi che la voce della ragione sia ascoltata e che i cittadini italiani che violarono quel dritto, si porranno pronta mente dietro le linee delle nostre truppe.
I pericoli che il disordine e gli inconsulti propositi possono creare fra noi devono essere scongiurati, mantenendo ferma l’autorità del governo e l’inviolabilità delle leggi.
L’onore del paese è nelle mie mani; e questa fiducia che ebbe in me la Nazione nei suoi giorni più luttuosi, non può farmi difetto.
Allorché la calma sia rientrata negli animi e l’ordine pubblico pienamente ristabilito, il mio governo d’accordo colla Francia secondo il voto del parlamento curerà con ogni lealtà e sforzo di trovare un utile componimento che valga a porre un termine alla grande importante quistione dei Romani.

ITALIANI!
lo feci e farò sempre a fidanza al vostro senno, come voi lo faceste con l’affetto del vostro re per questa grande patria la quale mercé i comuni sacrifizi tornammo finalmente nel numero delle grandi nazioni e che dobbiamo consegnare ai nostri figli integra ed onorata.


Firenze, 27 ottobre 1867.
Vittorio Emanuele MENABREA CAMBRAY – DIGNY GUALTERIO
BERTOLÈ-VIALE – A. MARI.

/ 5
Grazie per aver votato!

Be First to Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *