Programmi minimi socialisti del 1897

Programmi minimi socialisti pubblicati su “Critica Sociale” nel 1897

I due programmi minimi, politico ed amministrativo, il Consiglio nazionale del partito socialista italiano, esaurendo un mandato ricevuto dal Congresso di Parma, ha testé compilati e diffusi:

Categoria: Socialisti

PROGRAMMA POLITICO.

Riforme politiche.
1. Suffragio universale politico ed amministrativo.
Indennità ai deputati.
2. Abolizione di ogni legge restrittiva della libertà di stampa, riunione ed associazione.
3. Sostituzione della nazione armata all’esercito permanente.
4. Referendum politico ed amministrativo e diritto d’iniziativa popolare.
5. Eguaglianza giuridica e politica dei due sessi.
6. Autonomia comunale e indennità a tutte le cariche elettive Riforme economiche Igiene ed istruzione.
1. Riforma dei patti colonici a vantaggio dei lavoratori.
2. Divieto di sostituire la forza pubblica agli operai scioperanti.
3. Riscatto ed esercizio da parte dello Stato delle ferrovie, miniere, mezzi di navigazione, ecc.
4. Espropriazione delle terre incolte per affidarne la coltivazione ad associazioni di lavoratori.
5. Concessione dei lavori pubblici ad associazioni cooperative di lavoratori.
6. Revisione della legge sui probiviri e sua estensione a tutti i contratti di lavori industriali ed agricoli.
7. Riforma tributaria, cioè: tassa unica progressiva, sui redditi e sulle successioni; redditi minimi esenti da ogni imposta; – abolizione del dazio consumo e di qualunque altra imposta indiretta.
8. Riduzione degli interessi del debito pubblico.
9. Abolizione delle spese dei culti.
10. Fondazione, per cura dello Stato, di una Cassa pensione pei vecchi, invalidi, inabili al lavoro, amministrata da lavoratori.
11. Giornata normale di lavoro non superiore alle otto oro; minimum di salario e riposo settimanale di almeno 36 ore consecutive.
12. Limitazione del lavoro delle donne e dei fanciulli, in riguardo anche all’età , alle condizioni fisiologiche, ecc.
13. Proibizione del lavoro notturno, salvo pei casi di pubblica utilità.
14. Ispettori per l’igiene e per la polizia delle fabbriche, scelti dalla classe lavoratrice.
15. Istruzione laica obbligatoria fino alla quinta classe; insegnamento professionale; – miglioramento delle condizioni dei maestri.

PROGRAMMA AMMINISTRATIVO.

1. Passaggio al Comune dei servizi pubblici (gas, acqua potabile, tramvie, luce elettrica, ecc.).
2. Riforma delle imposte che in ispecial modo pesano sulla classe lavoratrice e abolizione del dazio consumo, nei comuni chiusi od aperti, sui generi alimentari di prima necessita .
3. Applicazione, in materia d’imposte comunali, del criterio della progressività, coll’esenzione dei redditi minimi.
4. Abolizione di tutte le spese di lusso.
5. Aggiudicazione dei lavori pubblici alle cooperative di lavoro; – istituzione di Camere di lavoro agricole e industriali; – sussidii efficaci alle stesse.
6. Giornata normale di lavoro limitata ad otto ore pei lavoratori dipendenti dal Comune; minimum di salario; – riposo settimanale di almeno 36 ore consecutive.
7. Partecipazione efficace della classe lavoratrice all’amministrazione delle opere pie.
8. Trasformazione delira pubblica beneficenza, rendendola più rispondente alla solidarietà e dignità umana.
9. Fondazione di Società professionali maschili e femminili a carico del Comune.
10. Obbligo al comune di provvedere di vestimenta e di cibi i bambini più poveri che frequentano le scuole elementari.
11. Facilitazione di proseguire gli studi agli scolari poveri che ne siano giudicati meritevoli.

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