Protesta di Francesco II per l’invasione di Garibaldi

Protesta di Francesco II per la invasione del Generale Garibaldi indirizzata alle Corti di Europa.

Categoria: Regno delle Due Sicilie

FRANCESCO II
PER LA GRAZIA DI DIO
RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE, DI GERUSALEMME ECC.
DUCA DI PARMA, PIACENZA, CASTRO ECC. ECC.
GRAN PRINCIPE EREDITARIO DI TOSCANA ECC. ECC. ECC.
Dacchè un ardito condottiero, con tutte le forze di che l’Europa rivoluzionaria dispone, ha attaccato i Nostri Dominj invocando il nome di un Sovrano d’Italia, congiunto ed amico, Noi abbiamo con tutt’i mezzi in poter Nostro combattuto durante cinque mesi per la sacra indipendenza dei Nostri Stati.
La sorte delle armi Ci è stata contraria. L’ardita impresa, che quel Sovrano nel modo più formale protestava sconoscere, e che non pertanto, nella pendenza di trattative di un intimo accor do, riceveva nei suoi Stati principalmente aiuto ed appoggio, quella impresa, cui tutta Europa, dopo d’aver proclamato il principio di non intervenzione, assiste indifferente, lasciandoci soli lottare contro il pimico di tutti, è sul punto di estendere i suoi tristi effetti fin sulla nostra Capitale. Le forze nemiche si avanzano in queste vicinanze.
D’altra parte la Sicilia e le Provincie del continente, da lunga mano e in tutti i modi travagliate dalla Rivoluzione, insorte sotto tanta pressione, hanno formato dei governi provvisorj col titolo e sotto la protezione nominale di quel Sovrano, ed hanno confidato ad un preteso Dittatore l’autorità ed il pieno arbitrio de’ loro destini.
Forti dei Nostri diritti, fondati sulla storia, su i patli internazionali e sul diritto pubblico Europeo, mentre Noi contiamo prolungare, finchè Ci sarà possibile, la Nostra difesa, non siamo meno determinati a qualunque sacrificio per risparmiare gli orrori di una lotta e dell’anarchia a questa vasta Metropoli, sede gloriosa delle più vetuste memorie e culla delle arti e della civiltà del Reame.
In conseguenza Noi moveremo col Nostro Esercito fuori delle sue mura, confidando nella lealtà e nello amore dei Nostri Sud diti pel inantenimento dell’ordine e del rispetto all’autorità.
Nel prendere tanta determinazione sentiamo però al tempo stesso il dovere, che ci dettano i Nostri dritti antichi ed inconcussi, il nostro onore, l’interesse dei Nostri Eredi e successori, e più ancora quello dei Nostri amatissimi sudditi, ed altamente protestiamo contro tutti gli atti finora consumati e gli avvenimenti che sonosi compiuti o si compiranno in avvenire. Riserbiamo tutt’i Nostri tiloli e ragioni, sorgenti da sacri incontra stabili dritti di successione, e dai Trattati, e dichiariamo solennemente tutti i mentovati avvenimenti e fatti nulli, irriti, e di niun valore, rassegnando per quel che ci riguarda nelle mani dell’ Onnipotente Iddio la Nostra causa e quella dei Nostri popoli, nella ferma coscienza di non aver avato nel breve tempo del Nostro Regno un sol pensiero che non fosse stato consacrato al loro bene ed alla loro felicità. Le istituzioni che abbiamo loro irrevocabilmente garantite, ne sono il pegno.
Questa Nostra protesta sarà da noi trasmessa a tutte le Corti, e vogliamo che, sottoscritta da Noi, munita del suggello delle Nostre Armi Reali, e controsegnata dal Nostro Ministro degli Affari Esteri, sia conservata nei Nostri Reali Ministeri di Stato degli Affari Esteri, della Presideuza pel Consiglio dei Ministri, e di Grazia Giustizia, come un monumento della Nostra costante volontà di opporre sempre la ragione ed il dritto alla violenza ed alla usurpazione.
Napoli, 6 Settembre 1860:
Firmato FRANCESCO.
(L. S.) Fir. GIACOMO DE MARTINO.

/ 5
Grazie per aver votato!