Secondo proclama di re Vittorio Emanuele I ai Popoli del Regno

Secondo proclama di re Vittorio Emanuele I ai Popoli del Regno.

12 marzo 1821.
VITTORIO EMANUELE
per grazia di Dio
Re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme, Duca di Savoia e di Genova, Principe di Piemonte, ecc. ecc. ecc,
Dal di che è piaciuto a Dio di richiamarci al governo di questo Stato di Terraferma, Noi abbiamo in tutte le cose cercato di mostrare ai nostri sudditi gli effetti del Nostro cuore paterno.
E singolarmente Noi ci siamo adoperati in ciò di mantenere fra di loro gli spiriti del l’unione e della concordia e di rimuovere ogni occasione di odii, di rancori e di parti.
A questi sensi hanno corrisposto i nostri sudditi; ed è stato vanto di essi e di Noi, ed ammirazione d’Europa, che in mezzo a tante turbolenze straniere mai non è stata sin qui turbata la tranquillità di queste fedeli Provincie.
E sin da principio ancora Noi ci siamo compiaciuti nel distinguere con singolari dimostrazioni di affetto i Nostri sudditi militari.
E da questa parte de’ Nostri sudditi avemmo pure, e tuttodi abbiamo, non dubbie prove di valore e di fedeltà.
Ma oggi, mentre sta pur ferma la devozione delle Provincie e del nostro Esercito, persistono nel contegno dell’aperta disobbedienza, hanno abbandonato i loro Capi, e si sono rinchiusi nella cittadella di Alessandria alcuni drappelli di militari cui non ha valuto a ritrarre da così colpevol disegno il primo Nostro amorevole invito.
Noi vediamo con indicibil dolore il pericolo a cui la colpevole ostinazione di pochi trae la tranquillità non solo ma la sorte istessa e la indipendenza della Patria.
Nell’atto perciò che rimettiamo tutto Noi e la causa Nostra al sostegno della Provvidenza divina; e Noi e la causa Nostra raccomandiamo alla fermezza dei nostri sudditi fedeli; Noi a tutti generalmente, mossi e da coscienza e da affetto paterno, qui dichiariamo:
che recentissima, schietta ed unanime deliberazione delle grandi Potenze mostre Alleate ha fisso che mai, per nessun caso, non verrà da niuna di Esse approvato e tanto meno appoggiato atto che tenda a sovvertire i legittimi ordini politici esistenti in Europa;
che anzi a mano armata le tre Potenze, Austriaca, Russa e Prussiana, si faranno vindici d’ogni attentato contrario alla conservazione degli ordini medesimi.
In questa condizion di cose, deliberati per Nostra parte e fermamente risoluti come siamo a non permettere, riconoscere e tanto meno operar cosa da cui possa nascer occasione d’invasione straniera, costanti nel proposito d’usare ogni mezzo che non si sparga sangue de’ nostri amati sudditi, Noi qui diamo questo sfogo al nostro oppresso paterno animo facendo noto a tutti in faccia all’Europa che
tutta sarebbe la colpa dei sovvertitori degli ordini legittimi se mai altra Armata che la nostra venisse a mostrarsi dentro i confini del nostro Stato, o se mai, ciò che inorridiamo a pensare, la discordia civile venisse a fiagellar questi Popoli che abbiamo tenuto
sempre e che non cesserem mai di tenere come parte amatissima della nostra Famiglia.


Dato in Torino, il 12 marzo 1821.
V. EMANUELE
Balbo

/ 5
Grazie per aver votato!

Be First to Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *