Trattato del 1847 sui ducati di Parma, Piacenza e Guastalla

Trattato conchiuso a Parigi il 10 giugno 1817 tra le corti d’Austria, di Spagna, di Francia, della Gran Bretagna, di Prussia e di Russia, il quale, in esecuzione dell’art. 99 del l’atto del congresso, determina la reversione dei ducati di Parma, Piacenza e Guastalla.

IN NOME DELLA SANTISSIMA ED INDIVISIBILE TRINITÀ
Avendo riconosciuto che il motivo che ha indotto S. M. cattolica a differire la sua adesione al trattato segnato nel congresso di Vienna il 9 giugno 1815, non che a quello di Parigi del 20 novembre del detto anno, consisteva nel desiderio di veder stabilire col consenso unanime delle Potenze che vi erano chiamate, l’applicazione dell’art. 99 del detto trattato del 9 giugno, ed in conseguenza della reversione dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla dopo la morte di S. M. l’Arciduchessa Maria Luisa;
Che l’adesione summentovata era necessaria per completare l’assentimento generale alle transazioni sulle quali gl’interessi politici e la pace dell’Europa sono principalmente fondati;
Che S. M. cattolica, persuasa di tal verità, ed animata dai medesimi principii de’ suoi augusti alleati, si è decisa, di sua piena volontà, a dare la sua adesione al detto trattato, in virtù di atti solenni firmati a tal effetto il 7 ed 8 giugno 1817, ed essendo stato in conseguenza giudicato convenevole di soddisfare al tempo stesso alle domande di S. M. cattolica, le quali concernono la reversione de’ detti Ducati, d’un modo proprio a contribuire di vantaggio alla consolidazione della pace e della buona intelligenza felicemente ristabilite ed esistenti in Europa, le Loro Maestà Imperiali e Reali d’Austria, di Spagna, di Francia, della Gran Brettagna, di Prussia e di Russia, han nominato a tal effetto, cioè:
S. M. l’Imperatore d’Austria, Re di Ungheria, di Boemia;
il signor Niccolò Carlo Barone di Vincent, Commendatore del l’Ordine Militare di Maria Teresa, Gran Croce dell’Ordine Imperiale di Leopoldo e dell’Ordine della Spada di Svezia, Cavaliere Gran Croce dell’Ordine militare de’ Paesi Bassi, Commendatore dell’Ordine reale e militare di s. Luigi, Suo Ciamberlano, Consigliere intimo attuale, Tenente generale delle sue armate, Colonnello proprietario di un Reggimento di Cavalleggieri ecc. ecc., e suo Inviato straordinario e Ministro plenipotenziario presso S. M. cristianissima;
S. M. il Re delle Spagne e delle Indie; il sig. Carlo Gutierrez de Los Rios, Fernandes de Cordova, Sarmiento de Sotto Major etc., Conte di Fernan Nunnez e de Barajas, Marchese di Castel-Moncayo, Duca di Montellano, de l’Arco d’Aremberg, Principe di Barbanzou e del Santo Impero Roma no ecc., cinque volte Grande di Spagna, di prima classe, Ca valiere dell’insigne Ordine del Toson d’oro e Gran Croce del l’Ordine di Carlo III, Suo Gentiluomo di Camera, in esercizio Suo Cacciator maggiore, Colonnello del Reggimento degli Ussari di Ferdinando VII ecc. ecc., Suo Ambasciatore presso S. M. cristianissima;
S. M. il Re di Francia e di Navarra; il signor Armando Emmanuele du Plessis-Richelieu, Duca di Richelieu, Cavaliere dell’Ordine reale e militare di s. Luigi, e degli Ordini di s. Alessandro Nervsky, s. Wladimir e s. Giorgio di Russia, Pari di Francia, Suo primo Gentiluomo di Camera, Suo Ministro e Segretario di Stato degli affari esteri, e Presidente del Consiglio de’ suoi Ministri;
S. M. il Re del Regno unito della Gran Brettagna e d’Irlanda; il signor Carlo Stuart, Gran Croce dell’onorevolissimo Ordine du Bain, e dell’antico Ordine della Torre e della Spa da, Suo Consigliere intimo attuale ecc. ecc. ecc., e Suo Ambasciatore straordinario e plenipotenziario presso S. M. cristianissima;
S. M. il Re di Prussia; il signor Carlo Federico Henry, Conte di Coltz, Cavaliere della Croce di ferro di prima classe, e dell’Ordine del Merito militare di Prussia, Gran Croce del l’Ordine di s. Anna, Cavaliere dell’Ordine di s. Giorgio di quarta classe, e dell’Ordine di s. Wladimir di terza classe di Russia, Commendatore dell’Ordine del merito militare di Francia, Cavaliere dell’Ordine militare di Maria Teresa d’Austria, di quello della Spada di Svezia, e di quello del me rito militare di Baviera, Suo Generale Maggiore ed Inviato straordinario e Ministro plenipotenziario di S. M. cristianissima.
S. M. l’Imperatore di tutte le Russie, Re di Polonia; il signor Carlo Andrea Pozzo di Borgo, Cavaliere Gran Croce dell’Ordine di s. Wladimir di seconda classe, di s. Anna della prima, di s. Giorgio della prima, Gran Croce dell’Ordine di Carlo III di Spagna, di quello di s. Maurizio e Lazzaro di Sardegna, di s. Ferdinando di Napoli, dell’Aquila rossa di Prussia, e dell’ordine de’ Guelfi di Flannovre, Commendatore dell’Ordine reale e militare di s. Luigi, Tenente generale delle sue armate, Suo Ajutante di campo generale ecc. ecc., Suo Ministro plenipotenziario presso S. M. cristianissima.
I quali dopo avere scambiati i loro pieni poteri trovati in buona e dovuta forma, sono convenuti negli articoli seguenti:
Art. primo. Lo stato di attuale possesso de’ Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, non che quello del Principato di Lucca essendo determinati dalle stipulazioni dell’atto del congresso di Vienna, le disposizioni degli articoli 99, 101, 102 sono e restano mantenute in tutta la loro forza e valore;
Art. secondo. La reversibilità de’ Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, preveduta dall’art. 99 dell’atto finale del congresso di Vienna, è determinata nel modo seguente:
Art. terzo. I Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, dopo la morte di S. M. l’Arciduchessa Maria Luisa, passeranno in piena sovranità a S. M. l’Infante di Spagna Maria Luisa, al l’Infante D. Carlo Luigi suo figlio, e suoi discendenti maschi in linea diretta e mascolina, all’eccezione del distretti compresi negli Stati di S. M. I. e R. Apostolica sulla sinistra riva del Po, i quali resteranno in piena proprietà alla suddetta Maestà Conformemente alla restrizione stabilita dall’art. 99 dell’atto del congresso.
Art. quarto. A quella stessa epoca, la reversibilità del Principato di Lucca, preveduta dall’art. 101 dell’atto del congresso di Vienna, avrà luogo nei termini e sotto le clausole del medesimo articolo, in favore di S. A. I. R. il Gran Duca di Toscana.
Art. quinto. Quantunque la frontiera degli Stati Austriaci in Italia sia determinata dalla linea del Po, pur nondimeno è convenuto di comune accordo, che la fortezza di Piacenza, offrendo un interesse più particolare al sistema di difesa del l’Italia, S. M. I. R. Apostolica conserverà in quella città, fino all’epoca delle reversioni, dopo l’estinzione del ramo Spagnuolo de’ Borboni, il dritto di guarnigione puro e semplice, tutti i dritti regali e civili su quella città essendo riservati al futuro Sovrano di Parma.
Le spese ed il mantenimento della guarnigione nella città di Piacenza saranno a peso dell’Austria, e la sua forza in tempo di pace sarà determinata all’amichevole tra le alte parti interessate, prendendo pur nondimeno per regola il maggiore alleviamento possibile degli abitanti.
Art. sesto. S. M. I. R. Apostolica si obbliga a pagare a S. M. l’Infante Maria Luisa le somme arretrate dal 9 giugno 1815 e provenienti dalle stipulazioni del paragrafo secondo dell’articolo 101 dell’atto del congresso, e di continuarne il paga mento secondo le medesime stipulazioni e colle medesime ipoteche. Essa si obbliga inoltre a far pagare a S. M. l’Infante l’ammontare delle rendite percepite nel Principato di Lucca dalla medesima epoca fino al momento dell’entrata in possesso di S. M. l’Infante, deduzione fatta delle spese di amministrazione. La liquidazione di tali rendite avrà luogo all’amiche vole tra le alte parti interessate, e nel caso di differenza di opinione, esse se ne rimetteranno all’arbitramento di S. M. cristianissima.
Art. settimo. La reversione de’ Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, in caso dell’estinzione del ramo dell’Infante D. Carlo Luigi, è esplicitamente mantenuta nei termini del trattato di Aix-la-Chapelle del 1748 e dell’articolo separato del trattato tra l’Austria e la Sardegna del 20 maggio 1815.
Art. ottavo. Il presente trattato, spedito in settuplo, sarà unito all’atto supplementario del trattato generale del congresso di Vienna, sarà ratificato dalle alte parti rispettive, e le rati fiche saranno scambiate a Parigi nello spazio di due mesi o prima se sarà possibile. In fede di che i Plenipotenziarii rispettivi hanno firmato e vi hanno apposto il sigillo delle loro armi.
Fatto a Parigi il 10 del mese di giugno l’anno di grazia 1817.
Firmati Il Barone de Vincent.
Il Conte di Fernan Nunnez Duca di Montellano.
RICHELIEU.
CH.S STUART.
I. Conte de Goltz:
Pozzo DI BORGO.

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