Messaggio di Pio IX ai sudditi del luglio 1849

Al SUOI AMATISSIMI SUDDITI

IDDIO ha levato in alto il suo braccio, ed ha comandato al mare tempestoso dell’anarchìa, e del l’empietà di arrestarsi. Egli ha guidato le armi cattoliche per sostenere i diritti della umanità conculcata, della fede combattuta, e quelli della Santa Sede e della Nostra Sovranità. Sia lode eterna a Lui che anche in mezzo alle ire non dimentica la misericordia.
Amatissimi Sudditi, se nel vortice delle spaventose vicende il Nostro cuore si è saziato di affanni sul riflesso di tanti mali patiti dalla Chiesa, dalla religione, e da voi; non ha però cessato l’affetto, col quale vi amò sempre, e vi ama Noi affrettiamo co’ Nostri voti il giorno che ci conduca di nuovo fra voi, e allorquando sia giunto, Noi torneremo col vivo desiderio di apportarvi conforto, e con la volontà di occuparci con tutte le Nostre forze del vostro vero bene, applicando i difficili rimedii ai mali gravissimi, e consolando i buoni sudditi, i quali mentre aspettano quelle istituzioni, che appaghino i loro bisogni, vogliono come Noi lo vogliamo, veder guarentita la libertà e la indipendenza del Sommo Pontificato, così necessaria alla tranquillità del mondo Cattolico.
Intanto pel riordinamento delle cosa pubblica andiamo a nominare una Commissione, che munita di pieni poteri, e coadjuvata da un Ministero, regoli il governo dello Stato.
Quella benedizione del Signore, che vi abbiamo sempre implorata anche da voi lontani, oggi con maggior fervore la imploriamo, affinché scenda copiosa sopra di voi; ed è grande conforto all’animo Nostro lo sperare, che tutti quelli che vollero rendersi incapaci d goderne il frutto pe’ loro traviamenti, possano esserne fatti meritevoli mercé di un sincero e costante ravvedimento.


Datum Cajetae die 17 Julii anni 1849.
PIVS PP. IX

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