Proclama del Comandante Supremo della Lega

Proclama del Comandante Supremo dell’Esercito della Lega

24 settembre 1859.
COMANDO GENERALE
delle Truppe della Lega del Centro-Italia Dal Quartier Generale in Modena, addì 24 settembre 1859.
ORDINE DELL’ARMATA
Nominato dai Vostri Governi al Co mando in capo delle forze militari della Lega, nutro piena speranza di corrispondere all’aspettativa della Patria comune mercé il Vostro concorso.
Devozione alla Bandiera, fede nei ostri diritti e perseveranza nei propositi ci guideranno sicuri al trionfo dell’Indipendenza.
Non siate oggi che soldati, vi disse quella mente sublime che regge i destini dell’amica e potente Nazione di Francia;
Siate concordi e pazienti, vi consiglia il primo Soldato d’Italia, Vitto rio Emanuele II, nostro Re e nostro Duce;
Disciplina, subordinazione e istruzione vi raccomanda chi ha oggi l’onore di dirigervi la parola: ognuno di voi per sé e tutti insieme affatichiamoci senza posa per esser provati alla lotta che deve condurci al completo riscatto.
Fiducia in chi comanda e calma nelle proprie speranze: questo è il contegno che si addìce al militare il quale ama il suo paese, vuole la pace in casa e il rispetto al di fuori, beni senza dei quali buon governo e indi pendenza non avremo mai.
Parte di voi sta intrepidamente a guardia delle frontiere che le attuali condizioni c’impongono di rispettare mentre siamo tutti in armi per accorrere dove il pericolo si presenti qualora il nemico osasse di violarle.
Io esigo da voi tutti piena ubbidienza, e ad essa mi danno diritto, oltre il comando che esercito, la mia lunga carriera nelle armi e il mio affetto mai smentito per l’Italia.
L’abnegazione militare ch’io reclamo da voi è virtù degli animi forti: ella è sublime perché è il simbolo dell’onore, e chi rifugge da essa è indegno di vestire l’onorata divisa del Soldato.
Il vessillo tricolore della vetusta Croce di Savoia, che ha guidato le armi italiane nelle gloriose prove del passato e che oggi stesso sventola raggiante di gloria in faccia alla prepotente oppressione dell’Austria, ci precederà con pari fortuna nelle nuove battaglie che devono per sempre liberare l’Italia dallo straniero.


Il Luogotenente Generale MANFREDO PANTI

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