Proclama di Radetzy del 21 febbraio 1851

Proclama contro la diffusione di scritti rivoluzionarj.

Dacchè non cessa la diffusione nella popolazione dei proclami e scritti incendiari e rivoluzionari, sono perciò indotto a dichiarare:
1. Che il proclama 10 marzo 1849 è tuttora in pieno vigore, onde va ancora punito di morte per giudizio statario chiunque risultasse convinto di diffusione e communicazione di simili scritti.
2. Trovo poi di determinare: che chi viene in possesso di uno di tali scritti incendiari e rivoluzionari, qualunque ne sia il nome e la forma della redazione, e non lo consegna immediatamente alla più vicina autorità politica o persona d’ufficio, fosse pure un semplice gendarme, indicandone in pari tempo la provenienza, ove non possa egli essere convinto di premeditala diffusione, anche per il solo possesso di siffatto scritto, o per la ommessa debita denuncia della esistenza di somiglianti scritti, sarà d’ora innanzi punito, secondo le circostanze aggravanti e miliganti, col carcere duro da uno fino a 5 anni.
Verona, li 21 febbraio 1851.

RADETZKY Feld-Maresciallo.
Gov. Gen. Civ. e Mil. del Regno Lombardo Veneto.

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