Abdicazione del duca di Lucca

Abdicazione del duca di Lucca del 1847

Noi Carlo di Borbone, Infante di Spagna, Duca di Lucca, ec. ec.
Il desiderio vivo e costante di concorrere con ogni mezzo conveniente al maggior bene della popolazione dello stato di Lucca, del quale temporariamente abbiamo fino ad ora ritenuta la sovranità, mosse già l’animo nostro a conchiudere nel 3 giugno decorso con S. A. I. e R. il granduca di Toscana un trattato solenne, per il quale, abolita fin d’ora la linea daziaria intermedia ai due stati, e resa comune al ducato di Lucca la legge e tariffa doganale vegliante nel granducato limitrofo, gli abitanti dei due stati, che ai termini dell’articolo 102 dell’atto del congresso di Vienna del 9 giugno 1815 e dei susseguenti trattati esser pur debbono un giorno riuniti sotto uno stesso governo, godessero anticipatamente nei rapporti commerciali i vantaggi di quella riunione.
Ed ora posponendo ogni personal riguardo al desiderio di contribuire ad ogni più sollecito miglioramento nelle condizioni dello stato predetto con accelerare la completa riunione del medesimo alla Toscana, siamo venuti nella determinazione di abdicare, siccome di nostra certa scienza e libera volontà spontaneamente ed assolutamente abdichiamo la sovranità del ducato di Lucca, all’effetto che la medesima possa trapassare immediatamente in S. A. I. e R. il granduca di Toscana, al quale sarebbe per la massima parte definitivamente devoluta per il disposto dell’art. 102 del l’atto del congresso di Vienna del 9 giugno 1815, e susseguenti trattati, ed a favore del quale rinunziamo anche in nome dei nostri eredi e successori la sovranità predetta, trasferendo nell’I. e R. A. S., in ordine alle speciali convenzioni state stipulate sotto il 4 ottobre 1847 ogni diritto a noi ed ai nostri eredi e successori spettante sullo stato di Lucca, a norma del l’atto di Vienna sopraccitato, e dei susseguenti trattati.
Riserviamo per altro a noi e rispettivamente al principe Don Ferdinando nostro amatissimo figlio il titolo di Duca di Lucca, e rispettivamente di Principe di Lucca, fino a che non facciasi luogo a nostro favore alla re versione del ducato di Parma, nei casi previsti dai trattati.
Dichiariamo finalmente sciolti tutti gli abitanti del ducato di Lucca da ogni vincolo di fedeltà e sudditanza che tenevali obbligati alla nostra persona, e mentre revochiamo ogni governativa delegazione fatta al consiglio di stato del ducato predetto, con la nostra ordinanza data da Massa, Ducale nei 12 settembre prossimo passato, ingiungiamo al consiglio stesso di rimettere formalmente e pienamente il governo a S. A. I. e R. il granduca di Toscana, o a chi dall’A. S. sarà incaricato ricevere il solenne possesso dello stato.

Dato in Modena questo giorno cinque ottobre mille ottocento quarantasette.
(L. S.)
CARLO LODOVICO
T. WARD.

Accettazione dell’abdicazione da parte di Ferdinando Carlo di Borbone

Noi D. FERDINANDO DI BORBONE
PRINCIPE EREDITARIO DI LUCCA
Visto ed esaminato il soprascritto atto di abdicazione alla sovranità temporaria del ducato di Lucca, firmato dal dilettissimo nostro padre e signore, concorriamo pienamente e solennemente, per quanto a noi spetta, come per i nostri eredi e successori, nell’abdicazione e rinuncia sopra citata, quella confermando formalmente in tutte le sue parti e ratificando con la Nostra propria firma.

Dato in Modena questo giorno cinque ottobre mille ottocento quarantasette.
(L. S.)
FERDINANDO CARLO DI BOURBON
PRINCIPE EREDITARIO.
T. WARD.

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