Armistizio di Novara del 1849

Armistizio Stipulato in Novara il 26 marzo 1849 tra l’esercito di S.M. imperiale Austriaca e S.M. il re di Sardegna

Art.1
Il re di Sardegna assicura positivamente e solennemente che si affretterà a concludere con S.M. l’imperatore d’Austria un trattato di pace, del quale sarebbe preludio codesto armistizio.
Art.2
Il re di Sardegna scioglierà il più presto possibile i corpi militari formati di lombardi, ungheresi e polacchi, sudditi di S.M. l’imperatore d’Austria, riservandosi tuttavia di conservare nel proprio esercito alcuni ufficiali dei suddetti corpi giusta le sue convenienze. S.E. il maresciallo conte Radetzky, s’impegna a nome di S.M. l’imperatore d’Austria, perché sia accordata piena ed intera amnistia a tutti i sopradetti militari lombardi, ungheresi e polacchi che ritornassero negli Stati di S.M.l.R.A.
Art.3
Il re di Sardegna, permette finché dura l’armistizio, l’occupazione militare per opera di 18.000 uomini di fanteria e di 2.000 di cavalleria delle truppe di S.M. l’imperatore, del territorio compreso fra il Po, la Sesia ed il Ticino e della metà della piazza di Alessandria. Questa occupazione non avrà influenza alcuna sull’amministrazione civile e giudiziaria delle provincie comprese nei territorio suddetto, Le truppe sunnominate, in numero totale di 3.000, potranno fornire la metà della guarnigione della città e fortezza di Alessandria, mentre l’altra metà sarà fornita dalle truppe sarde. La parola di S.M. il Re è garante della sicurezza di queste truppe di S.M. l’imperatore. Le truppe austriache avranno libera la via di Valenza ad Alessandria per la loro comunicazione colla guarnigione della detta città e fortezza. Il mantenimento di questi 20.000 uomini e 2.000 cavalli per parte del governo sardo sarà stabilito da una commissione militare. Il Re di Sardegna farà evacuare sulla di riva destra del Po, tutto il territorio dei Ducati di Piacenza, di Modena e del Granducato di Toscana, vale a dire tutti i territori che non appartenevano innanzi la guerra agli Stati Sardi.
Art.4
L’ingresso della metà della guarnigione nella fortezza di Alessandria da fornirsi dalle truppe austriache, non potendo aver luogo che in 3 o 4 giorni, il Re di Sardegna garantisce l’entrata regolare della suddetta parte di guarnigione nella fortezza di Alessandria.
Art.5
La flotta sarda con tutte le vele ed i battelli a vapore lascerà l’Adriatico nello spazio di 15 giorni per condursi negli Stati Sardi. Il Re di Sardegna darà l’ordine più perentorio alle sue truppe ed inviterà gli altri suoi sudditi che potessero trovarsi in Venezia, a ritornare immediatamente negli Stati Sardi, sotto pena di non essere più compresi in una capitolazione che le autorità militari imperiali potessero conchiudere con quella città.
Art.6
Il Re di Sardegna promette, onde mostrare il suo verace desiderio di conchiudere una pace pronta e durevole con S.M. l’imperatore d’Austria, di ridurre il suo esercito sul piede ordinario della pace nel più breve spazio di tempo.
Art.7
Avendo il Re di Sardegna il diritto di dichiarare la guerra e fare la pace, per questa stessa ragione ritiene inviolabile questa convenzione di armistizio.
Art.8
Il Re di Sardegna manderà immediatamente un plenipotenziario munito di pieni poteri ad hoc in una città qualunque, da scegliersi di comune accordo, per intavolarvi le prime pratiche della pace.
Art.9
La pace stessa e le sue singole condizioni saranno fatte indipendentemente da questo armistizio e giusta le reciproche convenienze dei due governi. S.E. il maresciallo conte Radetzky si fa un dovere di prevenire senza indugio la corte imperiale del reale desiderio di S.M. Sarda di conchiudere una pace durevole con S.M.I.A.
Art.10
La presente convenzione di armistizio è obbligatoria per tutto il tempo della durata delle negoziazioni della pace, ed in caso di loro rottura l’armistizio dovrà essere denunciato dieci giorni prima della rinnovazione delle ostilità.
Art.11
I prigionieri dì guerra saranno immediatamente restituiti dalle due parti contraenti.
Art.12
Le truppe Imperiali si fermeranno nei loro movimenti, e quelli che già passarono la Sesia rientreranno nel territorio accennato di sopra per la occupazione militare.


Novara, 26 Marzo 1849

RADETZKY m. p.
VITTORIO EMANUELE m.p
CHRZANOWSKY m.p.Maggiore generale dell’esercito sardo

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