Lettera di Napoleone III a Francesco II a Gaeta

Lettera dello Imperatore Napoleone III a Francesco II di Borbone durante l’assedio di Gaeta.

Categoria: Risorgimento

Parigi, 6 Decembre 1860.
MIO SIGNORE FRATELLO.
Non ho scritto da qualche tempo a V. M. perché voleva attendere che gli avvenimenti avessero assunto un carattere abbastanza deciso a fine di potere con cognizione di causa esporre lutto intiero il mio pensiero alla M. V.
Allorché l’ingiusta aggressione del Piemonte venne ad ajutare la rivoluzione negli Stati di V. M. ed a forzarla di ritirarsi a Gaeta, io risolsi d’impedire il blocco per mare, affine di dare a V. M. una prova della mia simpatia, ed evitare al l’Europa l’affligente spettacolo d’una lotta ad oltranza fra due Sovrani alleati, nella quale il diritto e la giustizia erano dalla parte di quello che doveva soccombere. Ma nel lasciare alla M. V., mercé la mia flotta libero il mare, non poteva essere ne del mio interesse, né della mia politica d’intervenire attiva.
mente nella tenzone; perciò l’Ammiraglio de Tinan ha dovuto osservare la più stretta neutrale fra i due avversarj. – Gli incidenti della guerra però complicano ogni giorno la posizione della mia Flotta a Gaeta neutralità : ora essa è sul punto di dover trattare duramente i Piemontesi, i di cui attacchi minacciano la sua sicurezza : ora per mantenere la sua neutralità è obbligata d’impedire ai bastimenti di V. M. di esercitare quelle rappresaglie contro le navi Piemontesi. Questa posizione non può durare indefinitamente, tanto più che io credo sia negli interessi di V. M. ritirarsi cogli onori della guerra prima di esservi costretto da una inevitabile catastrofe. La M. V. ha mostrato una lodevole fermezza: finché ci era una probabilità di risalire sul trono, il dovere di V. M. era di sostenere il suo diritto colle armi; ma oggi, lo dico con dispiacere, il sangue che si sparge si versa inutilmente; ed il dovere di V. M. come uomo e come Sovrano si è di arrestarne l’effusione. Io ignoro ciò che l’avvenire riserba a V. M. ma sono persuaso che l’Italia, e che l’Europa le terranno conto, e della energia che ha di mostrato, e della decisione che avrebbe presa per evitare ormai nuove sventure al suo popolo.
Prego la M. V. di credere che il mio linguaggio è dettato dal più completo disinteresse da una parte, e dall’altra dal dispiacere che proverei se gli avvenimenti, divenendo più gravi col prolungarsi, mi sforzassero a non potere più mantenere la mia Flotta in una posizione, nella quale la stretta neutralità diverrebbe impossibile.
Prego V. M. di ricevere la nuova assicurazione dell’alta stima e della sincera amicizia, nelle quali sono mio Signor Fratello Di V.M.

Il buon Fratello Fir. NAPOLEONE.

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