Patto di unità d’azione tra PCI e PSI del 1934

Il patto di unità d’azione tra il Partito comunista d’Italia e il Partito socialista italiano stipulato nel 1934

Categoria: Socialisti

Una delegazione del Partito Socialista ed una delegazione del Partito Comunista si sono incontrate una prima volta il 27 luglio e poi, successivamente, nei giorni 31 luglio e 17 agosto. Come conclusione dei loro lavori fu raggiunto fra i due Partiti un accordo sulle basi seguenti:

1. Le delegazioni del Partito Comunista d’Italia e del Partito Socialista Italiano, riunitesi per discutere i problemi dell’unità d’azione proletaria hanno constatato che sul piano generale dei principi e sul giudizio della situazione internazionale, sussistono fra di loro divergenze fondamentali di dottrina, di metodo, di tattica che si oppongono ad un fronte politico generale e, a maggior ragione, ad una fusione organica. Ma queste divergenze non tolgono che esista una confluenza dei due Partiti su punti precisi, concreti, attuali della lotta proletaria contro il fascismo e contro la guerra.
Ubbidendo quindi alle esigenze di sviluppare al massimo la tensione e la concentrazione delle forze popolari cui essi si indirizzano e di assicurare al proletariato – interprete degli interessi generali della società – la direzione della lotta politica, i due Partiti stabiliscono fra di loro un patto di accordo in vista degli obbiettivi seguenti:
a) Contro l’intervento in Austria e in genere contro la minaccia di guerra che scaturisce dagli antagonismi degli interessi imperialisti e della politica fascista di provocazione alla guerra.
b) Per strappare alle prigioni ed alle isole di deportazione le vittime del Tribunale Speciale e della repressione ed imporre l’amnistia totale ed incondizionata; per la partecipazione attiva alla campagna internazionale per la liberazione di Thälmann, di Seitz e di tutte le vittime del fascismo.
c) Per la difesa ed il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori; contro ogni riduzione dei salari e degli stipendi, per il sussidio a tutti i disoccupati, contro i sequestri, per l’annullamento dei debiti e delle imposte ai contadini poveri, per tutte le rivendicazioni immediate delle masse lavoratrici.
d) Contro il sistema corporativo, per la libertà sindacale, per la rappresentanza dei lavoratori nelle aziende, per la libertà di organizzazione, di stampa e di sciopero, per l’elezione libera di tutte le cariche sindacali, per la rivendicazione di tutte le libertà popolari.

2. I due Partiti, tenendo presenti le possibilità locali, si impegnano a dare alle rispettive organizzazioni di base, ai gruppi e a tutti i militanti le istruzioni necessarie per promuovere e coordinare, nelle forme che risulteranno più adatte alle particolari situazioni, delle azioni comuni per gli obbiettivi fissati nel presente patto.

3. I due Partiti si impegnano a dare istruzioni alle rispettive organizzazioni dei paesi di emigrazione italiana perché associno le loro forze nell’azione per sostenere le lotte all’interno del proletariato italiano e contro la penetrazione del fascismo tra le masse emigrate, e perché, attraverso le organizzazioni sindacali e politiche indigene, assicurino la difesa degli immigrati.

4. I due Partiti, nei limiti della disciplina verso le rispettive internazionali, useranno della loro influenza per spianare la via in ogni paese ad una politica di unità d’azione.

5. I due Partiti conservano la loro piena ed intera autonomia funzionale e dottrinaria. Ognuno di essi continua la sua specifica propaganda ed azione, impegnandosi di valersi dell’incontrastato diritto di esprimersi con piena franchezza sui dissensi dottrinali e tattici che tuttora si oppongono ad un fronte politico generale ed alla fusione organica, in modo tale da non urtare ed ostacolare lo svolgimento delle azioni comuni già concordate.

6. I due Partiti conservano piena libertà di sviluppare il proprio reclutamento. Essi convengono che nel corso dell’azione comune si asterranno da ogni intervento nel seno dell’altro Partito, per disgregarne le organizzazioni e romperne la disciplina.

7. Le delegazioni dei due Partiti si manterranno in collegamento e si potranno convocare a richiesta di una delle due, per esaminare e concretizzare nuove eventuali proposte interessanti la realizzazione del presente accordo e per risolvere nello spirito di questo accordo ogni eventuale punto di contrasto che sorgesse.

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