Proclama del Governatore Provvisorio di Parma

Proclama del Governatore Provvisorio

14 agosto 1859.
Popoli degli Stati Parmensi!
E venuto il momento opportuno di chiamare l’attenzione Vostra sulle con dizioni di queste Provincie e d’invitarvi a pensare al modo più acconcio di unirle alle altre contrade dell’Italia Centrale per cooperare, a forze unite e con efficacia maggiore, alla vittoria del gran principio del Diritto nazionale.
Il cavaliere Carlo Luigi Farini, levato dal voto pubblico, con mirabile consentimento, all’ufficio della Dittatura nelle Provincie Modenesi, ha dato di sé prove splendidissime, sapientemente adoperando con quella risolutezza di voleri e con quella energia di provvedimenti senza cui, nella infinita complicazione degli umani interessi, la causa dei popoli non trionfa mai.
E però natural cosa era che, già da tempo, io volgessi il guardo a quella parte, stimando di aver trovato nello Storico Illustre l’uomo che meglio d’ogni altro potrebbe accentrare in sé medesimo la suprema Dittatura politica e militare delle Provincie che trovansi con Modena in eguaglianza di condizioni, e presentarle all’Europa animate da un solo senti mento, stimolate da un solo impulso, regolate da una sola intenzione, dirizzate a un solo fine, e quanto più compatte, tanto più tremende.
Alle quali cose appunto io alludeva, pieno di belle speranze, nel mio Proclama di otto giorni fa. Laonde, condotto dalla necessità delle cose ad assumere per breve ora il Vostro Governo, fu mia sollecitudine d’introdurre calde pratiche col Dittatore Farini per preparare la via ad aggiungere queste alle Provincie già da Lui governate: e oggi sono lietissimo di potervi annunziare ch’Egli con grande amore accolse le mie proposte, e una tanta e si gagliarda propensione delle varie parti di una stessa Nazione a collegarsi e a stringersi con nodi ognora più saldi, Egli ragionevolmente pigliò come pronostico non dubitoso di destini migliori per tutte.
Accade poi che prestissimo, forse domani, il Municipio popolare di Parma sarà costituito. Voi adunque, o figliuoli di questa Città italianissima, che avete sempre dimostrato tanto senno civile, tengo per fermo che per mezzo de Vostri rappresentanti darete seguito all’opera cominciata da me: verranno dietro al Vostro autorevole esempio gli altri Comuni dello Stato: verranno dietro la Toscana e le Legazioni; e cosi fra tanti pregi onde si onora il Vostro Nome, non sarà ultima la gloria dell’avere iniziato un sistema che può condurre (lo voglia Iddio) col tempo alla massima unificazione dell’Italia nostra, a quella meta che è l’aspirazione dei secoli e il sogno dorato di tutti i preclari ingegni che in questa Patria infelice, ma pur sempre grande, sortirono la vita.


Parma, 14 agosto 1859.
Il Governatore Provvisorio
MANFREDI.

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