Protesta dei pontremolesi

Protesta dei pontremolesi del 1847 sull’unione di Lucca alla Toscana

L’anno 1847 e questo di diciassette del mese di ottobre alle ore dieci meridiane nel Palazzo Comunitativo;
Il Magistrato in numero di soli tre membri si è dovuto adunare per urgenza ed anche nell’assenza del gonfaloniere, per calmare la popolazione minacciante di armarsi e di incendiare la città, e letta l’istanza fatta in nome dei Pontremolesi e firmata da molti rispettabili cittadini;
Considerando che per le convenzioni stipulate fra le alte potenze all’epoca della restaurazione, Pontremoli anche nel caso della reversione del ducato di Lucca alla Toscana, doveva continuare a far parte di quello Stato al quale la sapienza del Principe aveva accordato in parte e in parte promesse quelle riforme e quelle istituzioni che sono reclamate dagli attuali bisogni;
Considerando in conseguenza che la cessione che dicesi fatta ad altro Principe, di questa città e suo territorio, è in opposizione alle sue convenzioni suddette;
Considerando che è dovere della Magistratura di tentare tutti i mezzi prima che si devenga a delle violenze, onde continuare a far parte di quel governo che da qui formata la prosperità di questa provincia, e che si è appositamente pronunziato a favore del progresso civile e morale del suo Stato;
I Signori adunati pertanto nella veduta di ovviare più gravi inconvenienti dei quali nell’universale agitazione e fermento è minacciata questa città

PROTESTANO
contro l’atto di cessione asserto come sopra avvenuto, che Essi non saranno mai per cedere che alla forza maggiore: e che intendono di allontanare da loro qualunque responsabilità, nel caso che non attesa la presente protesta, avessero luogo quelle resistenze e quegli atti ostili ai quali la popolazione mi faccia di devenire.
Alla quale deliberazione i signori adunati sono devenuti pressati dalle sopra espresse circostanze, non ostante che il cancelliere abbia dichiarato che la detta protesta poteva essere in opposizione alle Sovrane disposizioni,

Firmati:
GIOVANNI BERTORINI, Primo Priore.
RANUZIO VENTURINI.
GIUSEPPE BATTINI.
G. B. GALEFFI, Canc.

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