Risposta al Breve di Gaeta

Risposta del Consiglio dei Deputati alle accuse del Papa Pio IX mosse con il breve di Gaeta

Categoria: Repubblica Romana

1 – Il Consiglio dei Deputati, riconoscendo che l’atto che si dice firmato dal Pontefice in Gaeta il 27 novembre 1848 non ha alcun carattere d’autenticità e che, quand’anche l’avesse, non presentando sotto nessun rapporto i caratteri della costituzionalità, ai quali è soggetto non meno il sovrano che la nazione, non potrebbe essere accettato; e dovendo altronde obbedire alla legge della necessità ed al bisogno di avere un governo, dichiara che gli attuali ministri debbono continuare nell’esercizio di tutti gli atti governativi finché non si è altrimenti provveduto.
2 – Si mandi immediatamente una deputazione del Consiglio a Sua Santità per invitarlo a tornare a Roma ed a provvedere altrimenti alla mancanza del capo dell’esecutivo.
3 – S’invita l’Alto Consiglio a fare un’eguale dichiarazione e ad unire taluno dei suoi membri alla formazione della deputazione da mandarsi a Sua Santità.
4 – Un proclama sia fatto al popolo di Roma e dello Stato onde prevenirlo delle misure prese dal Consiglio dei Deputati, ed altro alle Guardie civiche onde raccomandar loro la tutela dell’ordine pubblico e la garanzia delle libertà e leggi fondamentali dello Stato.

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