Istruzioni di Governo date dalla Duchessa Reggente nel sito del ritiro dagli Stati Parmensi
9 giugno 1859.
1. I Ministri di Stato e il Presidente del Dipartimento militare cesseranno dalle loro cariche alla Mia partenza da Parma.
2. Tutti gli altri magistrati, i funzionarii e gl’impiegati d’ogni classe rimarranno fermi ai rispettivi loro posti.
3. Agli affari ordinarii dei tre Ministeri di grazia e giustizia, dell’interno, e delle finanze, sarà provvigionalmente dato corso dai rispettivi Segretari generali.
4. Le firme per legalizzazione verranno nel Ministero degli affari esteri apposte pel Ministro dal Segretario capo d’uffizio del Dipartimento.
5. Le cose tutte della Casa Reale sono raccomandate al maggiore conte Lodovico Tedeschi-Radini, Comandante dei reali Alabardieri, sino al ritorno del conte Edoardo Dall’Asta, attuale Governatore provvisorio dei Reali palazzi e Maggiordomo della Casa Reale.
6. Il Municipio Parmense si unirà tosto a cura del Podestà di Parma per la nomina della Commessone di Governo.
7. Fino all’entrata in esercizio di essa Commessione le regie Truppe saranno sotto la dipendenza del loro Ispettore generale, commendatore Antonio Crotti, e cureranno colla maggiore disciplina la conservazione dell’ordine pubblico.
Poi rimarranno agli ordini della Commessione di Governo; e per avvenimenti di forza maggiore che le ponessero in penosa costrizione potranno anche riguardarsi prosciolte dal loro giuramento.
8. Tre mesi del soldo soggetto a ritenzione sono conceduti a quegli uffiziali, un mese del soldo giornaliero a quei sott’uficiali, e mezzo mese di detto soldo a quei soldati delle Truppe in piena attività di servigio, i quali dopo aver concorso ai la difesa e al mantenimento dell’ordine nei primi sei giorni dalla mia partenza vogliano cessare dal militare servigio.
9. Le presenti Istruzioni ed il Mio odierno Proclama saranno subito pubblicati e diramati a diligenza del Nostro Segretario intimo di Gabinetto.
Parma, il di 9 giugno 1859.
LUISA Reggente
Da parte di S. A. R.
Il Segretario Intimo di Gabinetto
G. PALLAVICINO.
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