Proclama 10 luglio 1848 del comando delle truppe di Venezia

Proclama del 10 luglio 1848 del comando delle truppe di Venezia

10 Luglio 1848

Per approfondire: Cronologia di Venezia

COMANDO IN CAPO DELLE TRUPPE DELLO STATO VENETO AL GOVERNO PROVVISORIO LOMBARDO
SIGNOR PRESIDENTE
Il di 4 del corrente mese passai qui in rassegna due battaglioni di volontari, l’uno di Milano e l’altro di Bologna. L’intera popolazione, accorsa a vedere questi giovani di bellissima presenza, ammirò in essi un marzial contegno, come di soldati già avvezzi alla vita del campo.
Costretto dalle condizioni locali di metterli ad ardua pruova di guerra, ho avuto la soddisfazione di veder le mie speranze non solo adempite, ma superate, e pienamente giustificata la fiducia da me in essi riposta.
Dall’annesso Ordine del giorno ella scorgerà che questi volontari punto non somigliano a quelli di cui tanto lagnavasi Washington, e molto meno agli altri che Dumouriez era ridotto a scacciare dal suo esercito.
Io me ne rallegro come colui che ha l’onore di comandarli in capo, e massimamente me ne congratulo con l’Italia, la cui causa è ben certa di trionfare con giovani da poco esercitati nelle armi, né quali si adunano tante qualità militari.
Colgo questa occasione per ringraziare il Governo Lombardo dell’atto generoso con cui affratella alla sua milizia la disciplina di quelle che in piccol numero mi seguirono.
Nel valutare con la dovuta gratitudine questo contrassegno di calda benevolenza, spero che la intera Nazione Napoletana risponderà in breve degnamente a manifestazione così bella di fratellanza, mandando a combattere per la indipendenza Italiana un nuovo esercito, il quale cancelli la vergogna di quello che, raggirato e sedotto con mille mezzi dispregevoli, odiosi e distruttori di ogni disciplina, fu fatto deviare dal cammino dell’onore.
Tanto promettono i moti gagliardi del mezzogiorno d’Italia, specialmente delle Calabrie, i cui abitanti son così rinomati per tenacità di proposito ed indomato valore. Sotto i loro magnanimi sforzi cadrà certamente quel Governo stolto e malvagio che ha conculcato ogni dritto, violato ogni dovere, rotto il freno ad ogni nefandigia, in modo che gli uomini non possono più tollerarlo, e la Provvidenza dee volerlo esemplarmente punito.
Il Generale PEPE.

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