Proclama di Vittorio Emanuele del 1862

Proclama di Vittorio Emanuele sulla levata in armi del generale Garibaldi.

ITALIANI,
Nel momento in cui l’Europa rende omaggio al senno della Nazione e ne riconosce i diritti, è doloroso al mio cuore che giovani inesperti ed illusi, dimentichi de’ loro doveri, della gratitudine ai nostri migliori Alleati, facciano segno di guerra il nome di Roma, quel nome al quale intendono concordi i voti e gli sforzi comuni.
Fedele allo Statuto da me giurato tenni alta la bandiera del l’Italia, fatta sacra dal sangue e gloriosa del valore dei miei popoli. Non segue questa bandiera chiunque violi le leggi e manometta la libertà e la sicurezza della Patria facendosi giudice de’ suoi destini.
Italiani, guardatevi dalle colpevoli impazienze e dalle improvvide agitazioni.
Quando l’ora del compimento delle grande opera sarà giunta, la voce del vostro Re si farà udire fra Voi.
Ogni appello che non è il suo è un appello alla ribellione, alla guerra civile.
La responsabilità ed il rigore delle leggi cadranno su coloro che non ascolteranno le mie parole.
Re acclamato dalla Nazione conosco i miei doveri. Saprà conservar integra la dignità della Corona e del Parlamento per aver il diritto di chiedere alla Europa intera giustizia per l’Italia.

Torino, 3 Agosto 1862.
VITTORIO EMANUELE
RATTAZZI. DURANDO. PETITTI. SELLA.
MATTEUCCI. CONFORTI. PERSANO.
DEPRETIS. PEPOLI.

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