Proclama per l’arruolamento degli studenti lombardi

Proclama per l’arruolamento degli studenti lombardi

ANIMOSI GIOVANI!
Il Governo provvisorio vi ringrazia in nome della Patria della vostra spontanea proferta d’unirvi in un corpo di volontari che, appena ordinati ed istruiti, accorrano a combattere tra le file dell’esercito dell’indipendenza italiana.
La Patria riconosce che i grandi documenti del vero, i forti desiderii del bene, gli splendidi tipi del bello avevano educato i vostri animi a tutti i nobili pensieri, a tutti i sentimenti operosi, in dispetto di quell’odiosa tirannide che li teneva compressi. E di voi s’onora e in voi colloca fidatamente le speranze dell’avvenire.
La Patria, cedendo al vostro entusiasmo di devozione, vi assente di serbarvi uniti per mantener saldi al campo i vincoli di quella dolce e forte amicizia delle scuole che inizia a tutte le prove della vita: ve l’assente, perché ne attende frutti degni della nostra santa causa, degni, o giovani, de’ vostri animi, che sono terra ospitale a tutti gli affetti più generosi.
Ma questo privilegio assentendovi, vi ricorda ch’esso v’impone di grandi obblighi, e primo quello di dar tali prove d’annegazione, di valore e di disciplina, che in voi si veggano i degni rappresentanti della nostra gloriosa rivoluzione, la quale, nata dall’impeto dell’intelligenza contro la forza, solo all’intelligenza concede un privilegio a patto che le diventi un dovere. E chi più di voi, o giovani, deve sentire il bisogno d’educarsi a quella sublime virtù dell’annegazione, che è la prima delle virtù patriottiche, a quella annegazione che non si cura d’alcunprestigio, che nulla chiede e tutto opera, e solo intende a procacciarsi le severe compiacenze del dovere adempiuto?
Ricordatevi, o prodi, che il Governo entra in sicurtà di voi alle vostre famiglie: ricordatevi che vi riceve
come sacro deposito di che dovrà render conto a padri vostri, alle vostre madri, che vi offrono sull’altare della Patria perché col suo difendiate l’onor vostro, e ne serbiate riverito il nome in mezzo al fratelli italiani, fra cui anelate combattere. V’accompagnino al campo le soavi e venerate immagini dei vostri cari, e non mai accadrà che trascorriate alle intemperanze del coraggio irriflessivo o rompiate il freno salutevole della disciplina.
Il Governo provvisorio v’accomiata in nome della Patria per rivedervi cinti dell’aureola della vittoria.
Milano, 24 aprile 1848.

/ 5
Grazie per aver votato!

Be First to Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *